OLAVS, Vilis
Pubblicista e uomo politico lettone, nato a Bauska il 18 maggio 1867, morto in Finlandia il 29 marzo 1917 e sepolto a Riga. Studiò teologia, ma il concistoro tedesco gli negò la nomina a pastore a causa di articoli da lui pubblicati intorno alle questioni storiche lettoni. Occupatosi anche di studî economici, presidente dal 1894 del comitato scientifico della società lettone di Riga, fu dal 1901 al 1902 redattore del giornale liberale Pēterburgas Avīzes (Giornale di Pietroburgo), dal 1904 al 1906 del Balss (La voce), e in questa qualità fu condannato a un anno di prigione; durante la sua prigionia (1908-1909) scrisse la sua opera principale, Galvenie virzieni etikā (Le principali direttive dell'etica, voll. 2). Durante la guerra mondiale fu, nel 1916, presidente del comitato per i soccorsi ai profughi a Riga, poi, fino al gennaio 1917, a Pietrogrado del comitato centrale dei profughi insieme con J. Čakste (nato il 19 settembre 1859, più tardi primo presidente della repubblica: v. lettonia, XX, p. 995). Questo comitato, la cui opera continuò fino al 1918, fu di fatto il primo parlamento lettone, donde nacquero le direttive del consiglio provvisorio nazionale lettone; il suo ideologo fu appunto l'O., finché soccombette a una crisi cardiaca causata da eccesso di lavoro. Per la sua azione egli è considerato il fondatore dello stato lettone.
Le sue opere furono pubblicate nel 1922-24 (4 voll.).