VILLA GLORI
. Località su un'altura presso Roma, a due chilometri fuori di Porta del Popolo, dove il 23 ottobre 1867 si svolse il tragico conflitto tra settanta e più giovani che si erano proposti di penetrare in Roma per suscitarvi o aiutarvi un moto rivoluzionario, e soverchianti truppe pontificie.
A Firenze, nel settembre precedente si era formato un comitato di soccorso capeggiato da Benedetto Cairoli, col proposito di aiutare la spedizione su Roma ideata da Garibaldi; Enrico e Giovanni Cairoli, i quali erano riusciti a penetrare in Roma per verificare il vero stato dello spirito rivoluzionario in quella città e ne erano stati sfrattati, giunti a Firenze avevano esposto al comitato il loro piano di marciare su Roma con un drappello di giovani per facilitare quel moto rivoluzionario che i patrioti romani, con i quali i due fratelli avevano preso accordi verbali, si erano ripromessi di far scoppiare. A Terni fu organizzato il "sacro drappello" che al comando di Enrico Cairoli partì la sera del 20 ottobre. Ordinati in tre sezioni, che ebbero per capi G. Tabacchi, C. Isacchi e G. Cairoli, i valorosi si avviarono a Passo Corese, dove salirono su fragili barche, seguendo la corrente del Tevere, e all'una di notte del 23 ottobre scesero a terra poco lungi dalla confluenza del fiume con l'Aniene, spiando che da Roma si udissero i colpi di cannone annunzianti che il moto era scoppiato nella città. I volontarî attesero dapprima il ritorno di un messo inviato a Roma per avere notizie sul vero stato delle cose, quindi, all'alba, salirono su un'altura dov'era la villa di certo Glori o Gloria, su cui Enrico Cairoli organizzò il drappello in modo da fronteggiare qualsiasi evento, disposto a disperata resistenza. Poche ore dopo una compagnia di "carabinieri esteri" armati di ottimi chassepots, irruppero nella villa. Durante il conflitto, Enrico Cairoli cadde ferito mortalmente, accanto al fratello, pur esso ferito, che poté nondimeno vedere indietreggiare gli assalitori, sgomenti di tanta audacia, e che supponevano si trattasse dell'avanguardia di un corpo più numeroso di volontarî. Tornarono poche ore dopo con maggiori forze; e poiché gran parte dei volontarî, veduta inutile qualunque resistenza, si erano allontanati, dirigendosi su Mentana, per combattere nelle file garibaldine, raccolsero i feriti e fecero prigionieri quei pochi che ne erano rimasti a guardia, avviandoli su Roma. Glorificazioni di quell'eroico episodio sono il gruppo di Ercole Rosa al Pincio rappresentante i fratelli Cairoli e i sonetti di Cesare Pascarella intitolati Villa Gloria (Roma 1885).
Bibl.: G. Cairoli, Spedizione dei Monti Parioli, Torino 1868 (ristampata da B. E. Maineri, Milano 1878); B. E. Maineri, Il sacro drappello di Villa Glori, con note, documenti e appendice, Roma 1881; P. V. Ferrari, Villa Glori. Ricordi ed aneddoti dell'autunno 1867, con prefazione di E. Socci, ivi 1898; M. Rosi, I Cairoli, 2ª ed., Bologna 1929.