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VILLANELLA

di Mario PELAEZ - Roberto CAGGIANO - - Enciclopedia Italiana (1937)
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VILLANELLA

Mario PELAEZ
Roberto CAGGIANO

. È una forma di poesia musicale popolare e semipopolare, di cui in un certo momento si ebbero anche esempî aulici, e fu chiamata altresì Canzone alla napolitana, o soltanto Napolitana, e perfino Villanesca, nome questo, come quello di Villanella, dovuto ai motivi rusticani che vi erano svolti.

Sorse a Napoli sulla fine del sec. XV e fu propriamente la canzone popolare napoletana fino ai primi del sec. XVII. Si ricollega per le sue origini a poesie popolari napoletane più antiche, di cui riproduce il metro, che è di due tipi: a) uno o più distici a rima baciata; b) uno o più distici, ciascuno preceduto o seguito da un verso libero; in tutti e due i tipi i versi sono di varia misura con prevalenza degli endecasillabi. Questo è il metro primitivo che fu sempre in uso, ma in seguito, insieme con esso, crescendo il numero dei distici e dei versi liberi, con l'aggiunta anche di ritornelli, si usarono altre varietà di strofe legate fra loro o indipendenti. La lingua caratteristica della villanella era il dialetto napoletano, ma se ne composero anche nella lingua letteraria e in un linguaggio ibrido misto di letterario e dialettale, quale si vede in altre composizioni del tempo. Naturalmente cantava soprattutto l'amore in tutti i suoi aspetti e nei suoi varî motivi, ed era accompagnata da melodie composte da musicisti, di cui non di rado ci sono arrivati i nomi. Per merito della musica le villanelle ebbero una gran diffusione fuori di Napoli per tutta Italia, varcarono pure le Alpi e furono musicate anche da stranieri. Nel loro diffondersi, nell'adattarsi ai varî paesi e alle occasioni per cui erano composte e musicate, le villanelle si trasformavano nel contenuto e nella forma metrica: si arriva così ai primi del sec. XVII, quando la villanella si può dire cessi d'esistere, cedendo nella poesia d'arte musicale alle canzonette del Chiabrera e del Rinucci che forse devono qualcosa alle villanelle. A Napoli, le villanelle resistettero più a lungo, ma alla fine anche là sopraggiunse infine la decadenza e l'ultima stampa che se ne abbia è del 1618.

Le villote alla veneziana o alla padoana sono affini alle villanelle, ma se ne distinguono oltre che per il linguaggio veneto in cui sono scritte, per la struttura della strofa che è a rime alternate.

Musica. - La villanella costituì un tipo di composizione musicale affine alla "frottola" (e contrapposto al Madrigale, che fu espressione di arte aulica) per la sua semplice struttura, normalmente binaria, ridotta ad una omofonia a tre voci, con assoluta preponderanza della parte superiore, vale a dire della melodia, a carattere generalmente sillabico. Gl'intervalli preferiti erano la terza e la quinta e vi predominava il moto retto delle parti. Se in un primo periodo del suo svolgimento la villanella, tipica espressione artistica del Rinascimento italiano, appare soltanto come il proseguimento dello spirito e dello stile originario della frottola (v.), semplice e popolaresco, in seguito, uscita dall'ambiente popolare, essa si raffina sviluppandosi in periodi musicali più complessi e assumendo aspetti di piacevole eleganza.

Un carattere particolare della villanella è rappresentato dalla tendenza comico-parodistica in contrasto alla cultura raffinata delle altre forme polifoniche. Ma questo non fu il solo, ché anzi s'incontrano villanelle di delicata grazia amorosa e di tenera intima espressione.

I musicisti che maggiormente si segnalarono nella produzione di questo genere furono, tra gli altri, Baldassarre Donati, Giovanni Gastoldi, Filippo Azzaiolo. Fuori d'Italia la villanella fu coltivata e diffusa da Orlando di Lasso.

Verso la fine del sec. XVI la villanella si trasformò nella canzonetta, modellandosi sul tipo strumentale di un'aria di danza: saggi perfetti ne diedero Orazio Vecchi e Claudio Monteverdi. A tal genere si riallacciano pure i Balletti del già citato Giovanni Gastoldi, largamente imitati in tutta Europa.

Bibl.: A. W. Ambros, Geschichte der Musik, III, Lipsia 1881; F. Vatielli, Canzonieri musicali del '500, in Riv. mus. ital., XXVIII (1921); A. Einstein, Die Parodie in der V., in Zeitschrift für Musikwissenschaft, II, p. 4; A. Sandherger, in Gesamm. Aufsätze, 1924; G. M. Monti, Le villanelle alla napoletana e l'antica lirica dialettale a Napoli, Città di Castello 1925; C. Calcaterra, Canzoni villanesche e villanelle, in Arch. Romanicum, 1924; F. Torrefranca, Le prime villotte a quattro e la loro improtanza storica ed estetica, in Atti del III Congresso Nazionale di arti e tradizioni popolari, Roma 1936.

Vedi anche
Orlando di Lasso (fr. Roland de Lattre; lat. Orlandus Lassus). - Musicista (Mons, Belgio, 1530 o 1532 - Monaco di Baviera 1594), fu condotto da Ferrante Gonzaga in Italia (Mantova, Sicilia, Milano). Nel 1548 seguì G. B. d'Azia della Terza a Napoli; fu poi ospite dell'arciv. di Firenze Bindo Altoviti a Roma, dove nel ... Baldassare Donati Donati (Donato), Baldassare. - Musicista (Venezia 1530 circa - ivi 1603); fu a S. Marco, prima (1550 circa) musico e cantore, poi maestro dei putti (1563), magister capellae parvae (1564), direttore del seminario (1580) e maestro della cappella marciana (1590-1603) in successione a G. Zarlino. Compose: ... Luca Marènzio Marènzio ‹-z-›, Luca. - Musicista (Coccaglio, Brescia, 1553 circa - Roma 1599). Allievo del parmense Giovanni Contino. Con la dedica di un primo libro di madrigali a 5 voci si procurò la protezione del cardinale Luigi d'Este che nel 1581 gli affidò la direzione della propria cappella. Dal 1586 al 1591 ... villotta Componimento poetico popolare e semipopolare veneto, per canto e danza, ristretto normalmente a due soli distici, originato dallo strambotto e affine alla villanella, già documentato nel 1486; la musica è a 3 o 4 voci, su ritmo di danza; con varia disposizione delle rime si ritrova anche in Romagna (dove ...
Altri risultati per VILLANELLA
  • villanella
    Enciclopedia on line
    Forma di poesia pseudo-popolare, di argomento rusticano (di qui il nome, anche nella variante villanesca), senza uno schema metrico fisso, spesso musicata con struttura molto semplice, analoga a quella della frottola e della canzonetta: sorse verso la fine del 15° sec. a Napoli (e per questo è chiamata ...
Vocabolario
villanèlla
villanella villanèlla s. f. [dim. di villana, femm. di villano]. – 1. letter. Contadinella; ragazza, giovane donna di campagna (ha tono vezz. e affettivo, e in questo uso e sing. può sussistere anche il masch. villanèllo: v. villano): La...
vertudióso
vertudioso vertudióso (o virtudióso) agg. [der. di vertude, virtude, ant. varianti di virtù], poet. ant. – Virtuoso, valoroso, o, anche, dotato di magiche virtù: Adorna villanella, Che se’ più vertudiosa Che non se ne favella (Ciacco dell’Anguillaia)....
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