Savarkar, Vinayak Damodar
Patriota indiano (Bhagur, Maharashtra, 1883-Bombay 1966), detto Veer («eroe»). Di famiglia brahmana di media condizione, fu membro in gioventù di società segrete, fra cui l’Abhinav Bharat (Nuova India) da lui fondata assieme al fratello Ganesh, e partecipò al movimento Swadeshi contro la spartizione del Bengala (1905). Nel 1906 si trasferì a Londra, dove entrò in contatto con altri gruppi rivoluzionari e tenne infuocati discorsi antibritannici; nel 1910 fu arrestato ed estradato in India. Condannato per sedizione, fu dapprima detenuto nella insalubre prigione delle Andamane (1911-21), quindi trasferito in carceri indiane e rilasciato nel 1924 a condizione che si astenesse dalla politica. Intanto aveva composto Hindutva: who is a hindu? (1923), testo fondante dell’ideologia dello hindutva. In seguito si dedicò alla riforma sociale e al problema dell’intoccabilità e aderì alla Hindu mahasabha di cui divenne presidente (1937-42). Dopo il 1943 si ritirò a vita privata a Bombay; accusato di complicità nell’assassinio del «Mahatma» Gandhi (1948), fu riconosciuto innocente. Appassionato di poesia e storia, S. descrisse la Mutiny of Indian sepoys del 1857 come «prima guerra di indipendenza indiana».