ALAMANNI, Vincenzo
Figlio di Andrea di Tommaso, nacque a Firenze il 13 marzo 1536.Sposò nel 1565 Caterina Capponi. Fu commissario di Pisa; nel 1578 fu nominato senatore dal granduca Francesco I de' Medici. Ambasciatore in Francia nel 1568 e dal 1572 al 1576, fu acuto osservatore degli avvenimenti seguiti alla strage della notte di S. Bartolomeo; fu ancora ambasciatore a Venezia nel 1578, in Savoia nel 1580 ed in Spagna dal 1586 in poi, con molto successo. L'A. era stato consigliere dell'Accademia Fiorentina e membro della Crusca: la sua conoscenza dell'antichità classica e la sua eloquenza lo fecero chiamare il "Tullio" del suo secolo (ma delle sue opere letterarie non resta che un sonetto pubblicato nel 1584 nel Riposo di Raffaello Borghini).
Morì a Madrid nel gennaio 1590 per una caduta da cavallo.
Suo figlio Andrea (Firenze 11 genn. 1557-Napoli 10 dic. 1616) ebbe titolo di barone di Loriano e marchese di Trentola nel Regno di Napoli, e dal granduca Ferdinando I de' Medici, che nel 1615 l'aveva nominato senatore, fu inviato come ambasciatore in Spagna.
Fonti e Bibl.: Négociations diplomatiques de la France avec la Toscane, a cura di A. Desjardins, III, Paris 1865, pp. 441 s., 856, 857-932; IV, ibid. 1872, pp. 11-74; M. Del Piazzo, Gli ambasciatori toscani del Principato (1537-1737), Roma 1953, pp. 44, 49, 65, 66, 110, 126; S. Salvini, Fasti consolari della Accademia Fiorentina, Firenze 1717, pp. 235, 242; G. Negri, Istoria degli scrittori fiorentini, Ferrara 1722, pp. 524-525; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, I, Brescia 1753, pp. 265-266; D. M. Manni, Il Senato fiorentino. Firenze 1771, p. 4.