BRENNA (Brenda), Vincenzo
Figlio di Francesco, nacque a Firenze nel 1745 (Thieme-Becker), ma non si sa nulla della sua formazione ed è a Roma che lo troviamo, nel 1767, come autore, assieme a F. Ferrari, delle tre tavole Del tempio tiburtino detto volgarmente della Sibilla, pubblicate presso M. Barbiellini (il B. aggiunge alla firma, qui come in altre opere, la qualifica di "architetto romano"). Datata 1769, e firmata, è la prima tavola, con il prospetto del battistero lateranense, nel vol. di P. L. Bombelli, Vita di s. Giovanni Battista dipinta in otto tavole da Andrea Sacchi..., Roma 1769. Nel 1775 collaborò con il pittore polacco Fr. Smuglewicz alla documentazione artistica (incisa da Marco Carloni) della Domus aurea: Vestigia delle terme di Tito e loro interne pitture, Roma 1776-1778 (60 tavole). Come scrive Lud. Mirri, nella presentazione, il B. "a bene seguire la sua parte si è per tanti mesi sotterrato in quelle stanze per tutte delinearle scrupolosamente e riportare accuratissimi esemplari. Gli ornati, l'architettura, la pianta interna sono tutte sue"; ancora oggi, infatti, al centro della volta della sala 34 della Domus aurea si legge: "Brenna aperuit et delineavit" (cfr. N. Dacos, La découverte de la Domus aurea..., London-Leiden 1969, ad Indicem). Datati 1776 e 1778 sono i frontespizi del II e III volume dei Vetera monumenta Mattueiorum, incisi da G. M. Cassini, come le 300 tavole, oltre ai frontespizi, dei tre volumi del Novus thesaurus gemmarum veterum ex insignioribus dactyliothecis selectarum, pubblicati a Roma nel 1781, 1783 e 1788 (si noti che le ricchissime cornici cambiano ogni 10 tavole).
Nel 1777 il B. venne impegnato dal conte polacco Stanislaw Kostka Potocki per i lavori di documentazione artistica e del restauro della villa di Plinio il Giovane chiamata Laurentinum. Nel'1778 eseguì alcuni disegni acquerellati relativi alla scoperta della colonna di Campo Marzio (poi eretta in piazza di Spagna; cft. C. Pietrangeli, Scavi e scoperte di antichità sotto... Pio VI, Roma 1958, p. 66). Ingaggiato dal Potocki, probabilmente per la principessa Isabella Lubomirska, nel 1780 si recò in Polonia: nella palazzina suburbana della principessa a Bażantarnia (Natolin), presso Varsavia, eseguì pitture decorative in alcuni interni, con motivi prospettico-illusionistici, arabeschi e grottesche basate sui modelli antichi. Per la stessa principessa decorò la villa a Mokotów presso Varsavia e per la moglie dell'etmano Branicki, Isabella, il palazzo in via Podwale a Varsavia; in questa città, nel 1783, lavorava con altri alla decorazione del palazzo Krasiński (palazzo della Repubblica), eseguendo pitture nelle sale del Dipartimento militare e del Dipartimento del maresciallo. Nelle raccolte che erano state del re di Polonia Stanislao Augusto Poniatowski, smarrite durante l'ultima guerra mondiale, esistevano, tra l'altro, due schizzi del B. rappresentanti "composition d'Architecture en styl grec avec des bordures". Nel 1781 questi eseguì un progetto ad acquerello per una porta trionfale per il re e due altri progetti per un tempio a pianta centrale. Nel 1782 fece un Projet d'élèvation pour une chute d'eau en cascade e quello per un padiglione di parco a pianta ottagonale, decorato a grottesche. Ancora per la principessa Isabella Lubomirska decorò alcuni interni del castello di Łańcut con paesaggi di fantasia - rovine e templi antichi - (al piano terreno) e con arabeschi (al secondo piano). Nello stesso anno eseguì pitture decorative (vedute e arabeschi) nella palazzina del principe Lubomirski a Gruszczyn sulla Vistola. Nelle raccolte del castello di Łańcut si conservavano suoi paesaggi ad acquerello con rovine romane e pompeiane, gare di quadrighe o scene di genere, firmati e datati 1783, oltre che vedute del palazzo della principessa Lubomirska a Wilanów nei pressi di Varsavia. Collaboratori del B. in Polonia furono i pittori Antonio Tombari, che si suppone sia andato con lui in Polonia, Francesco Łabeński, Antonio Samuele Da̢browski e Byczkowski.
Su raccomandazione del Potocki, il B. andò tra il 1783 e il 1784 a Pietroburgo, alla corte del principe ereditario, granduca Paolo, e di sua moglie Maria Teodorovna. Lavorò alla costruzione del palazzo granducale (architetto Ch. Cameron) a Pavlovsk, presso la capitale, dapprima come pittore e decoratore, poi, dal 1787, anche con attività di carattere architettonico; nel 1789 fu posto a capo di tutti i lavori.
Gli spettano a Pavlovsk la decorazione del grande scalone, i progetti della sala della guerra, della sala della pace e di quella del trono con la decorazione interna, della sala rotonda, del gabinetto del granduca, della biblioteca, del gabinetto dei quadri, della camera degli arazzi, della camera da letto, dei boudoir, dei guardaroba e delle camere di mezzanino. Dopo l'avvento al trono, nel 1796, del granduca sotto il nome di Paolo I, il B. venne nominato primo architetto della corte imperiale: iniziò allora i lavori d'ingrandimento nel palazzo di Pavlovsk, sopraelevando nel 1797 le ali di un piano; nel parco eresse alcuni padiglioni, fra i quali il "Salon de musique" e la fortezza di Bip - una preromantica fantasia architettonica in stile pseudoromanico e pseudogotico - a cui si giungeva attraverso una porta neoclassica chiamata "Nikolskije vorota".
Il B. prese anche parte attiva alla ricostruzione del palazzo imperiale di Gatčina, nei pressi di Pietroburgo, dove eseguì per Paolo I le sale del trono e di parata, la camera da letto, il gabinetto per gli ospiti "color lampone" e la galleria di Česma; nel parco edificò (negli anni 1797-98) la "porta dell'Ammiraglio". Dal 1789 lavorava alla decorazione del palazzo di Kamennyi Ostrov (Isola di pietra) a Pietroburgo, e nel 1797 procedette all'adattamento di questo palazzo a residenza estiva imperiale; riadattò il palazzo di marmo a Pietroburgo, che divenne residenza principale dell'ultimo re di Polonia Stanislao Augusto Poniatowski dopo la sua abdicazione.
La principale opera architettonica del B. è il castello di S. Michele a Pietroburgo, costruito per Paolo I in collaborazione con l'architetto Baženov negli anni 1797-1800 (cfr., nella Bibl. Hertziana a Roma, Disegni dell'Imperial pal. S. Michele..., s.l.né d., con vedute e piante incise da I. I. Kolpakov e altri). In particolare su progetti del B. sorsero l'avancorpo con l'entrata principale, la chiesa ortodossa nell'ala occidentale e ricchi interni; per la decorazione pittorica egli fece venire dalla Polonia Francesco Smuglewicz. Nel 1799 su incarico di Paolo I, eresse sul Campo di Marte di Pietroburgo un obelisco in granito grigio che commemorava il maresciallo di campo Pietro Rumiancev Zadunajskij (trasportato nel 1818 sulla piazza presso l'Accademia di belle arti; incisione di I. I. Kolpakov su dis. del B. nelle collezioni di Leningrado). Nel 1796 il B. progettò il catafalco, in forma di rotonda con colonne, da erigere nel palazzo d'Inverno, per i genitori dell'imperatore, Pietro III e Caterina II. Erano del B. anche i progetti del catafalco per le cerimonie funebri del duca di Württemberg nella chiesa cattolica di S. Caterina a Pietroburgo (1797) e di un altro nella stessa chiesa (1798), come di un castrum doloris allestito nel palazzo di marmo dopo la morte del re Stanislao Augusto Poniatowski (tre fogli incisi da I. I. Kolpakov e G. Mieškov su disegni del B. nelle collez. di Leningrado).
Quando Paolo I morì, il B. chiese nel 1802 di dimettersi: si trasferì a Dresda.
Lo stile del B., che nei primi anni dopo il suo arrivo dalla Polonia decorava gli interni principalmente con pitture ad arabeschi e grottesche, ebbe in Russia un rapido mutamento: le forme della sua architettura divengono monumentali e pesanti, le decorazioni degli interni, eseguite con stucchi bianchi e dorati, si svolgono su motivi di trofei di armi, aquile attorniate dalle corone di alloro, festoni opulenti. Si avvertono nella sua opera preannunci di stile Impero e di quello pseudoclassicismo monumentale, che darà l'impronta all'architettura di Pietroburgo nella prima metà del sec. XIX. Fu infatti allievo del B. negli anni 1787-95, e poi suo collaboratore a Pavlovsk, a Gatčina e nella costruzione del castello di S. Michele quel Carlo Rossi che più tardi creerà appunto le grandi soluzioni urbane e la monumentale architettura di Pietroburgo. Nelle pitture decorative dei palazzi il B. fu aiutato dal pittore Francesco Łabeński, chiamato dalla Polonia, che fu più tardi per lungo tempo conservatore dell'Ermitage.
Il B. fu uomo avido di onori e di ricchezza. Nel 1797 fu eletto accademico di S. Luca, ma prese possesso del seggio accademico solo il 17 nov. 1805, quando, trovandosi a Roma, donò all'Accademia - nelle cui raccolte tuttora si conserva - il suo ritratto che si era portato dietro dalla Russia, opera del pittore Antonio Vighi protetto dal B. a Pietroburgo dal 1798 (cfr. Pirotta). Si occupò anche di commercio di opere d'arte: tra l'altro propose (1789) al conte Stanisław Kostka Potocki, scrivendogli da Pietroburgo a Varsavia, una grande raccolta di disegni italiani (cfr. Lorentz, 1950). Gli s'imputava di aver venduto di nascosto alla principessa Radziwiłł, per il palazzo di Nieborów presso Varsavia - dove tuttora si trovano - antichi marmi appartenenti alla residenza di Gatčina (ciò pare tanto più probabile in quanto il caminetto di marmo nella biblioteca del palazzo di Nieborów è quasi uguale a un caminetto del palazzo di Pavlovsk ed èquindi indubbiamente anch'esso opera del Brenna).
Il B. morì, probabilmente nel 1814, a Dresda. Nel 1820 la vedova faceva domanda di sussidio allo zar.
La collezione di quadri che Paolo I aveva regalato al B. già nel 1807 era proprietà di Gaspare Capparoni (cfr. le notizie date da G. A. Guattani, in Memorie encicl. romane, II [1807], pp. 135 s.).
A Varsavia si conservano disegni originali del B. alla Biblioteca Nazionale, Raccolte Grafiche di Wilanów, cartelle 1.4.40/69 e 1.4.33/69; e al Gabinetto delle stampe della Biblioteca dell'Università, scatola 168, nn. 273 s.; scatola 181, n. 239, e cartelle di S. Witke-Jezewski II, 336. A Leningrado, nel Museo dell'Accademia di belle arti e nell'Archivio dell'Ispettorato statale della protezione dei monumenti d'arte, si trovano schizzi e progetti architettonici, 18 fogli con vedute e piante e il Ritratto di Paolo I incisi da I. I. Kolpakov su disegni del Brenna. Due piante disegnate dal B. per le Vestigia delle Terme di Tito sono a Windsor, Royal Libr. A Roma, nell'Ist. di arch. e st. dell'arte (ms. Lanciani 105), è la tav. XXIX orig. del vol. I del Novus Thesaurus, acquerello, mentre il Gabinetto Naz. delle Stampe possiede incisioni varie; fotografie di grottesche (comici per la Domus aurea), nell'arch. fotogr. della Bibl. Hertziana, riproducono disegni già nella coll. Fazio a Ginevra.
Fonti e Bibl.: Varsavia, Archivio Centrale degli Atti Antichi Reparto di Wilanów, Archivio di Krzeszowice, n. 265;Archivio del Tesoro della Corona, reparto XXVIII, n. 22, ff. 231 41;Archivio dell'Economato di Wilanów, Regesti e quietanze ex Novembri1782;Ibid., cartella Atti dell'affare con SignorBrenna; Pochwały,mowy i rozprawy Stanisława Kostki Potochiego (Encomi, discorsi e dissertazioni di Stanislao Kostka Potocki), II, Warszawa 1816, pp. 113-118;A. B. Granville, St. Petersburgh, II, London 1829, pp. 79, 480;S. K. Nagler, News allgem. Künstler Lexikon, II, München 1835, p. 125;S. Ciampi, Bibliografia critica..., II, Firenze 1839, p. 245; E. Rastawiecki, Słownik malarzów polskich (Dizion. dei Pittori polacchi), I, Warszawa 1850, p. 70;E. M. Oettinger, Moniteur des dates, I, Dreade 1866, p. 123; Pavlovsk. Očerk istorii i opisanie, 1777-1877 (Pavlovsk. Saggio di storia e descrizione), Petersburg 1877, pp. 45, 521, 526-528, 531, 537, 546;D. Guilmard, Les maitres ornamentistes,..., Paris 1881, p. 337;P. Jessen, Katalog der Ornamentstich-Sammlung, Berlin 1894, p. 270; Chudožestvennye sokrovišča Rossiji - Pavlovskij dvoriec (Tesori d'arte in Russia - Il palazzo di Pavlosk), Petersburg: 1903;V. Vrangel, Vincent Francevič Brenna, in Starye Gody (Anni passati), 1908, pp. 170 s.;S. Goriainov, Chudožestvennye vpečatlenija korolia Stanislava-Augusta 0 swojom Prebyvanija v S. Petersburge v1797 g. (Impressioni artistiche del re Stanislao Augusto intorno al suo soggiorno a Pietroburgo nel 1797), ibid., p. 598; Istoričeskajavystavka architektury l'esposizione storica dell'architettura), Petersburg 1911, pp. 42, 48. tav. 183;V. Kurbatov, Podgotovka i razvitye neoklassičeskogo stilja (Formazione iniziale e sviluppo dello stile neoclassico), in Starye Gody, 1911, p. 170; Pamia̢tki Starej Warszawy zebrane na wystawie (Ricordi dell'antica Varsavia raccolti in esposizione), Warszawa 1911, p. 83;V. Kurbatov, Pavlovsk, Petersburg a. d., pp. 48, 178, 185 s., 197;L. Hautecoeur, L'architecture classique à St. Petersbourg, Paris 1912, pp. 60, 64, 75-80;I. Grabar', Istorija architektury, Moskwa s. d., III, pp. 430 s.;Id., Istorija russkogo iskusstva (Storia dell'arte russa), III, Moskva s.d., p. 23;A. Lauterbach, Styl Stanisława Augusta, Warszawa 1918, p. 53e ill.; W.Tatarkiewicz, Rza̢dy artystyczne Stanisława Augusta (Ilmecenatismo di Stanislao Augusto), Warszawa 1919, pp. 13, 68;J. Piotrowski, Zamek w Łańcucie (Ilcastello di Łańcut), Lwów 1933, pp. 58, 76, 85, ill. 104, 108; L'opera del genio italiano all'estero, E. Lo Gatto, Gli artisti in Russia, II, Roma 1935, ad Indicem;N. Vejnert, Rossi, Moskya-Leningrad 1939, pp. 10-12; S. Lorentz, Studia nad kultura̢ artystyczna̢ polskiego klasycyzmu (Studi sulla cultura artistica del classicismo polacco), in PraceKomisji HistoriiSztuki (Lavori della commiss. di st. dell'arte), VIII, Kraków 1939-46, pp. 306-308; Id., Domus AureaNerona i Willa Laurentinum, in Meander, I (1946), pp. 314, 320-322 eill.; Id., Natolin, Warazawa 1948, pp. 34-66, 68, 106 s., 113, 118, 124, 138 s., 157, 302, 304, 308-310, 318, 321; Id., ListV. Brenny do Stanisława Kostki Potockiego z r. 1789 (Lettera di Vincenzo Brenna a Stanislao Kostka Potocki del 1789), in Biuletyn HistoriiSztuki (Bollettino di storia dell'arte), XII (1950), 1-4, pp. 324-329; K. Michałowski, Zbiórantykówgreckorzymskichw Nieborowie (Laraccolta di cimeli greco-romani a Nieborów), ibid., XIII (1951), pp. 128 s.; V. Piljavskij, ZodčijRossi (L'architetto R.), Moskva-Leningrad 1951, p. 12; S. Łoza, Architekcii budowniczowie w Polsce (Architetti e costruttori in Polonia), Warszawa 1954, p. 37; S. Lorentz, Działalnośč Stanisława Kostki Potockiego wdziedzinie architektury (L'attività di S. K. P. nel campo architett.), in Rocznik HistoriiSztuki (Annuario di st. dell'arte), I, Wrocław 1956, pp. 456, 484, 486; Istorijarusskoi architektury, Moskva 1956, p. 475; Istorija russkogoiskusstva (Storia dell'arte russa), VI, Moskva 1961, pp. 73, 121-123, 125, 223, 225-227, 479; VII, ibid. 1961, pp. 303, 308; K. Sroczyńska, Vogel,nie Benna Autoremwidokówmokotowskich (Vogel non B. fu l'autore delle vedute di Mokotów), in Biuletyn HistoriiSktuki XXV (1963), estratto; L. Pirotta, Un ignorato lavoro di A. Vighi: il ritratto di V. B., in Strenna dei Romanisti, XXVI (1965), pp. 348-358, passim; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 590.