CIVERCHIO, Vincenzo
Pittore. Nacque a Crema intorno al 1470, morì circa il 1544. Lavorò a Brescia nel 1493 ad affreschi del duomo, poi distrutti; nel 1495 al trittico ora nella Galleria; nel 1504, alla Deposizione di Cristo in S. Alessandro; nel 1519 finiva la pala del duomo di Crema; nel 1524 il polittico della parrocchiale di Palazzolo sull'Oglio.
Gli si ascrivono molte altre pitture, tra cui a Bergamo, nella Galleria Carrara, un S. Francesco e una Madonna; a S. Giovanni sopra Lecco, una Pietà del 1539; alla galleria Tadini di Lovere, un Battesimo dello stesso anno; a Milano nella Pinacoteca di Brera, una Madonna adorante il Bambino; nel palazzo arcivescovile, un'Annunciazione e sei Santi; una Madonna a S. Pietro in Gessate e un'altra a S. Agostino delle Monache; una Madonna col Bambino all'accademia Albertina di Torino
Molto varie di qualità le sue opere. Le prime palesano stretta derivazione dal Foppa; ma la loro linea è più tormentata e la secchezza del fare ricorda anche il Butinone. Poi subì per un certo tempo l'influsso di Leonardo, come lo prova, nel trittico della Pinacoteca di Brescia, il San Sebastiano, di recente attribuito addirittura a Leonardo. Con l'avanzare degli anni si accentuano in lui caratteri provinciali e ritardatarî; resta fisso ai suoi modelli antiquati, è torbido di colore e fiacco di modellato. Da un inizio pittorico brillante e gustoso, la sua opera degenera a stanche ripetizioni di schemi lungamente sorpassati.
Bibl.: G. L. Calvi, Notizie sulla vita e sulle opere dei principali pittori ecc., Milano 1865, II, p. 205 segg.; M. Caffi, Di Vincenzo Civerchio, in Arch. storico ital., 1883; F. Malaguzzi-Valeri, Pittori lombardi, Milano 1902; I. Ffoulkes e R. Majocchi, Vincenzo Foppa, Londra 1909; M. H. Bernath, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912 (con bibl.); A. Venturi, Storia dell'arte ital., VII, iii, Milano 1915; W. Suida, Leonardo und sein Kreis, Monaco 1929.