Scrittore italiano (Sant'Agata di Militello 1933 - Milano 2012); ha pubblicato libri fedeli a un ideale di raffinato manierismo narrativo che utilizza e in parte supera la lezione di Gadda. Usciti a più di dieci anni di distanza uno dall'altro, La ferita dell'aprile (1963), Il sorriso dell'ignoto marinaio (1976) e Retablo (1987), anche per l'inconsueta tensione morale e intellettuale che li anima, costituiscono nel loro complesso uno degli esiti più alti della scrittura romanzesca contemporanea. Altre opere: Lunaria, favola teatrale (1985); Le pietre di Pantalica, volume di racconti (1988); Nottetempo, casa per casa, romanzo (1992) con cui ha vinto il premio Strega; L'olivo e l'olivastro (1994, Premio Internazionale Unione Latina), romanzo che prende vita dal brusco passaggio, in Sicilia, dalla fissità della vita contadina ai ritmi di quella contemporanea. La Sicilia è anche protagonista di Di qua dal faro (1999), un saggio che ne evidenzia le peculiarità sottolineando tutte le contraddizioni proprie di questa terra. La sua produzione comprende anche, tra gli altri: Il viaggio di Odisseo (1999); Rappresentare il Mediterraneo (con F. Cassano, 2000); La terra di Archimede (con S. Russo e G. Voza, 2001); Omaggio al Quirinale (2004); Il corteo di Dioniso (2009). A pochi mesi dalla morte è stato pubblicato il volume La mia isola è Las Vegas (2012), raccolta dei racconti di C. pubblicati tra il 1957 e il 2011. Nel 2015 la sua intera produzione letteraria è stata pubblicata nel volume a cura di G. Turchetta Consolo. Opera completa, mentre è del 2017 la selezione di testi giornalistici a cura di N. Messina Cosa loro. Mafie tra cronaca e riflessione 1970-2010.
Per approfondire v. Consolo, una lingua dai nervi tesi