AZANI, Vincenzo degli (detto comunemente Vincenzo da Pavia o il Romano)
Da testimonianze di contemporanei risulta nato a Pavia, dove abitava prima di andare a Palermo. Il cognome Ainemolo o anche Aimmola, Anemolo, Aniemolo, gli fuattribuito erroneamente da fonte settecentesca, forse per confusione con altra persona. S'ignora l'anno di nascita, da situarsi probabilmente nell'ultima decade del secolo XV o poco prima. È ricordato a Palermo nel 1519, 1520 e dal 1529 al 1557. Nulla si conosce della sua educazione pittorica, né del tirocinio romano, ripetutamente affermato dagli scrittori siciliani e di preferenza localizzato nel periodo 1520-1529. Alcuni parlano di un suo soggiorno messinese al ritorno da Roma (1527-1529). Del pari ipotetica la dimora a Napoli. Ebbe commissioni per la provincia siciliana, per la cappella del Forte della Goletta (Tunisi) e sembra che suoi quadri fossero portati in Spagna dopo la morte avvenuta a Palermo. Fu sepolto il 16 luglio 1557.
Dalle opere rimaste è possibile arguire che ad una prima educazione lombarda, memore persino di certi moduli di B. Suardi, si sovrappose in modo discontinuo la conoscenza di sigle e schemi compositivi dei seguaci di Raffaello, tra cui Cesare da Sesto. La risultante fu un'arte talvolta macchinosa nelle grandi pale, ma immediata nel segno e di grato sapore cromatico, specie negli sfondi e nelle piccole figure di questi e delle predelle, di evidente gusto manieristico. Le opere documentate o sicuramente attribuibili si conservano per la maggior parte a Palermo.
Opere più importanti: Palermo, Galleria Nazionale della Sicilia: Due storie di s. Giacomo (già in S. Giacomo la Mazzara?); Pietà, Madonna col Bambino e quattro santi (già in S. Pietro Martire); Pietà, Deposizione, 1533 circa (già in S. Zita); Flagellazione di Cristo, datato 1542, Annunciazione, Visitazione, Nascita di Gesù, Adorazione dei Magi, Fuga in Egitto, Presentazione al Tempio (già in S. Giacomo la Marina); S. Corrado, 1548-49 (già nell'Oratorio della Compagnia di S. Corrado); SS. Quaranta Martiri, 1551-53 (già nella Chiesa dei SS. Quaranta). Mus. Diocesano: S. Antonio Abate e storie della sua vita (già in S. Maria Valverde); S. Cono (già in S. Maria di Portosalvo). Chiesa di s. Maria dell'Ammiraglio: Ascensione. Chiesa di S. Domenico: Madonna del Rosario, 1540. S.Maria degli Angeli (La Gancia): Nascita di Gesù, Sposalizio della Vergine. Chiesa della Pietà: Pietà. S.Caterina all'Olivella: Madonna col Bambino.
Bibl.: G. Di Marzo,Vincenzo da Pavia, Palermo 1916 (con elenco completo delle opere e bibl. precedente); F. Meli, L'arte in Sicilia, Palermo 1929, pp. 103-106; E.Brunelli, La Galleria di Palermo e il Museo di Trapani nel biennio 1927-28, in L'Arte, XXXIII (1930),pp. 251 s.;A. Venturi, Storia dell'arte ital.,IX, 5,Milano 1932, pp. 784-790;S. Bottari, Un'opera primitiva di Vincenzo da Pavia, in Siculorum Gymnasium, II (1949), pp. 118-121; F. Meli, Nuovi documenti relativi a dipinti di Palermo nei sec. XVI e XVII, in Atti d. Accad. di scienze, lettere ed arti di Palermo, s.4, XVI(1955-56), pp. 197 s.; F. Bologna, Il Roviale spagnolo, Napoli 1958, pp. 18, 75 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, XXXIV, pp. 384 s. (sub voce Vincenzo da Pavia).