Florio, Vincenzo
Imprenditore (Bagnara Calabra 1799 - Palermo 1868). Figlio di commercianti – il padre aveva una bottega di spezie – nel 1828 rimase l’unico titolare dei beni di famiglia e decise di tentare nuovi investimenti dimostrando grandi capacità imprenditoriali. Con Camillo Campostano assunse, nel 1829, la gerenza della Società anonima per la Regia interessata delle dogane per la privativa della fabbricazione dei tabacchi e per la Regia interessata dello spaccio dei medesimi e, nell’ottobre dello stesso anno, fondò a Palermo una compagnia di assicurazioni marittime. Cominciò anche a interessarsi alla pesca del tonno e acquistò diverse tonnare. Nel 1834 impiantò a Marsala uno stabilimento enologico e iniziò la produzione dell’omonimo vino. Negli anni successivi diversificò ulteriormente le sue attività. Al 1840 risale la fondazione della Società dei battelli a vapore, costituita insieme all’inglese Benjamin Ingham con il quale Florio avviò anche la costruzione di uno stabilimento per la produzione e la commercializzazione dell’acido solforico. Sempre nello stesso periodo, e in collegamento con le attività armatoriali, costruì la fonderia Oretea, che divenne in breve una delle più importanti dell’isola. Si impegnò inoltre in alcune iniziative finanziarie. Dalla fine degli anni Quaranta concentrò i suoi interessi nelle attività armatoriali, promuovendo lo sviluppo delle comunicazioni marittime con il continente e costruendo numerosi piroscafi. Dopo l’Unità la sua compagnia ottenne dallo Stato la concessione delle linee attorno alla Sicilia e di quella da e per Napoli per il trasporto di viaggiatori e per i servizi postali e commerciali. Presidente del consiglio amministrativo della sede locale della Banca nazionale e presidente della Camera di commercio, nel 1864 venne nominato senatore.