Galilei, Vincenzo
Compositore e teorico di musica (S. Maria a Monte 1520 circa - Firenze 1621), padre di Galileo; visse principalmente a Firenze, e fece parte della Camerata Fiorentina, il cenacolo raccoltosi attorno al conte Giovanni Bardi che propugnava il ritorno alla musica monodica in contrapposizione alla polifonia.
Delle idee della Camerata Fiorentina egli fu il primo e il più importante espositore, soprattutto con il suo Dialogo della musica antica et della moderna (1581), nel quale, partendo dall'esaltazione dell'antica musica greca (lo stesso G. aveva ritrovato i tre Inni di Mesomede), poneva le basi del nuovo stile monodico accompagnato. A esemplificazione dei suoi concetti, il G. compose brani a una voce con accompagnamento di viole sul testo dantesco del canto di Ugolino e su quelli biblici dei Responsi e delle Lamentazioni di Geremia. Purtroppo, tali brani, di cui il G. parla in una lettera al duca di Mantova (1581), sono andati perduti. Per quel che riguarda il brano composto sui versi di If XXXIII, si sa che l'autore stesso lo cantò, con l'accompagnamento di una viola, interessando vivamente l'uditorio, anche se non mancarono da parte di qualcuno accenti di derisione. Scrive il Fano che la perdita di questo e dei brani su testo biblico " è tra le più gravi per la storia della musica. È vero che, non conoscendoli, non si può dire che cosa si sia veramente perduto; ma la personalità dell'autore, checché si possa dire in contrario, è tale da far ritenere estremamente improbabile che si trattasse di cose di poco conto ".
Bibl. - F. Fano, La Camerata Fiorentina: V.G., in Istituti e Monumenti dell'Arte Musicale Italiana, IV, Milano 1934; A. Einstein, The Italian Madrigal, Princeton 1949. Il Dialogo della musica antica e della moderna è stato ristampato a c. di F. Fano (Milano 1947).