GIANFERRARI, Vincenzo
Nacque a Reggio Emilia il 10 ott. 1859 da Prospero e da Luigia Mussini. Iniziato lo studio del violino nella città natale sotto la guida di G. Tebaldi, fu successivamente allievo di G. Mattioli per il pianoforte, l'armonia e il contrappunto. Ultimati nel contempo gli studi all'istituto tecnico, si iscrisse al liceo musicale di Bologna dove, nel 1885, si diplomò in composizione con A. Busi, presentando come prova d'esame un Dies irae; si specializzò infine in direzione d'orchestra con L. Mancinelli. Sempre nel 1885 diresse, nella basilica di S. Prospero, una messa da lui composta, e l'anno seguente, al teatro Municipale di Reggio Emilia, presentò una propria sinfonia. Nella stagione 1887-88, ancora al Municipale, ebbe l'incarico di "maestro rammentatore" nella prima esecuzione dell'opera Asrael di A. Franchetti. Partecipò inoltre al concorso di composizione indetto dalla rivista Musica sacra, con una fuga per organo sul tema "Fede a Bach", proposto da A. Boito. Si dedicò quindi alla direzione e alla concertazione di spettacoli lirici in vari teatri emiliani; nel maggio 1889 diresse al teatro Croppi di Reggio Emilia l'opera Tutti in maschera di C. Pedrotti, replicata sempre a Reggio, al teatro Ariosto, insieme con Norma di V. Bellini.
Nel novembre 1889 il G. si trasferiva a Rovereto, dove aveva vinto il concorso al posto di direttore della musica cittadina: in quella sede tenne corsi di teoria e solfeggio, di violino e pianoforte, di armonia e composizione. Ebbe inoltre l'incarico di direttore della banda locale, nonché dell'orchestra che si esibiva al teatro Sociale per le stagioni d'opera, continuando a dedicarsi all'attività compositiva. Dal 20 aprile al 22 maggio 1890, per la stagione del teatro Sociale di Rovereto, il G. diresse Il Guarany di A.C. Gomez, Norma e Lucia di Lammermoor di G. Donizetti, Fra diavolo di D. Auber e Il barbiere di Siviglia di G. Rossini. Nel 1892 vinse il concorso Sonzogno con Trecce nere (libretto di F. Manzini); nel febbraio dell'anno seguente l'opera venne rappresentata al Municipale di Reggio Emilia, sotto la direzione di M. Bavagnoli.
Dall'ottobre al dicembre 1893 il G. fu nuovamente al Sociale di Rovereto, ove diresse Aida di G. Verdi, I pagliacci di R. Leoncavallo e le Trecce nere (18 novembre). Dal giugno 1894 ebbe fra i suoi allievi R. Zandonai, a cui diede lezioni di violino, pianoforte e armonia, invitandolo poi a continuare gli studi al liceo musicale di Pesaro con P. Mascagni. Nell'ottobre dello stesso anno il G. diresse, sempre a Rovereto, LaGioconda di A. Ponchielli e, nella primavera del 1895, Mefistofele di A. Boito e La forza del destino di Verdi; nella stagione del 1897 interpretò la Manon di J. Massenet, Cavalleria rusticana di Mascagni e Il piccolo Haydn di G. Cipollini.
Nel 1899 si trasferì a Trento, dove era stato nominato direttore del liceo musicale, da lui completamente riorganizzato, e dell'orchestra sociale della Filarmonica. Fu inoltre maestro di canto nelle scuole popolari e direttore di coro, interpretando, oltre al repertorio tradizionale, opere di autori trentini. Nel 1903 fu eseguito a Reggio Emilia l'intermezzo Sogno d'artista dalla sua opera Villia (1896; libretto di A. Vergagnini), dedicata alla moglie Teresa Zanfi, da cui ebbe i figli Luisa e Prospero, futuro sindaco di Trento. Nel 1904, sempre a Reggio, l'artista si produceva nella concertazione di Aida e di Tosca di G. Puccini. L'11 dic. 1909, presso la Filarmonica di Trento, diresse in prima esecuzione la Serenata medioevale di R. Zandonai.
Allo scoppio della guerra mondiale, avendo rifiutato di assumere la cittadinanza austriaca, il G. si trasferì a Piacenza, insegnando contrappunto, fuga e composizione al conservatorio di Milano. Nel dopoguerra rientrò a Trento, dove riprese l'attività direttoriale e didattica. Il 12 marzo 1922, alla sala Civiche Scuole popolari maschili, la Filarmonica di Rovereto presentò il suo brano Amor amorum; il 1° apr. 1924, alla sala Verdi di Reggio Emilia, fu la volta di Notturno. Il 27 genn. 1928 il Quartetto veneziano del Vittoriale eseguì, nella sala comunale dei concerti di Rovereto, il suo Quartetto per archi (1917; pubblicato a Milano nel 1931), replicandolo il 5 dicembre dello stesso anno al teatro Ariosto di Reggio. Nel 1928 il G. lasciava la direzione dell'orchestra della Società filarmonica di Trento, sostituito da A. Pedrotti. Questi, nel 1932, gli subentrò anche nella conduzione del liceo musicale, quando il G. decise di trasferirsi a Milano, dedicandosi principalmente all'attività compositiva. Il 23 marzo 1934, per la stagione sinfonica dell'Augusteo di Roma, venivano eseguiti i suoi Tre preludi (Milano s.d.), sotto la direzione di Zandonai e, nel maggio 1935, la formazione Schulze-Prisca interpretava a Colonia il Quartetto, trasmesso per radio dall'EIAR nel novembre seguente.
Il G. morì a Milano il 29 nov. 1939.
L'interesse compositivo del G., sviluppatosi a cavallo tra fine Ottocento e primo Novecento, e diretto inizialmente verso il settore operistico tradizionale di stampo verista, si è rivolto successivamente al repertorio sinfonico, cameristico e corale, considerato tutt'oggi il più valido dalla critica, in quanto indirizzato allo sviluppo delle nuove tendenze musicali del XX secolo.
Tra le composizioni, oltre quelle citate, si ricordano le opere Sergio (libretto di A. Vargagnini; non rappresentata), ed Eulalia (incompiuta). Musica per orchestra e da camera: i poemi sinfonici La marcia di Leonida (1912), La notte dell'Innominato, Preludio sinfonico; le suites Le tentazioni dell'eremita, Giorno di sagra nella pieve solatia (1924); Il dolore e Suite (per piccola orchestra), Festa campestre, Tre intermezzi, Fugato, Voce di notte lunare, Scherzo in si bemolle, Fuga in sol min. (per violino); Andante (violino e pianoforte); Recitativo e romanza (contrabbasso o violoncello all'unisono); Fuga (per tre trombe e pianoforte); Preludio e fuga in si minore (oboe, corno inglese e fagotto); Visione (violino, violoncello, pianoforte e arpa); A festa (violino, violoncello, organo, pianoforte e arpa); Romanza (archi, organo e pianoforte); Piccola ouverture (quintetto di fiati); Berceuse (archi, flauto e oboe); Notturno (clarinetto, archi e pianoforte); Serenata-Barcarola (corno e pianoforte); 1° tempo di quartetto in do diesis minore; Quattro preludi; Piccolo scherzo all'antica; Pagina d'album; Preludio (pianoforte a 4 mani). Liriche (canto e pianoforte) su testi di G. Pascoli, A. Fogazzaro, E. Panzacchi, C.A. Fernandez e altri autori; Brindisi funebre (basso e orchestra); Inno (basso, coro e orchestra); Pro S. Marco e Sansovino (baritono, coro e orchestra); Sognando (soprano e piccola orchestra); Gloria (solo e coro). Inoltre musica sacra e da camera, composizioni per coro maschile e femminile con, e senza, orchestra, inni e musica per banda.
I manoscritti autografi del G. sono conservati, nella quasi totalità, a Milano, in casa del nipote V. Gianferrari e in parte presso la Bibl. civica di Rovereto, nelle Bibl. del conservatorio di Trento e di Reggio Emilia, al Museo trentino del Risorgimento.
Fonti e Bibl.: Documentazione inedita fornita dalla famiglia Gianferrari Pini; L. Pigarelli, V. G., in Trentino, giugno 1941, pp. 169-173; B. Cagnoli, R. Zandonai, Trento 1978, pp. 5-7, 23, 31, 60 s., 157, 182 s., 187 s., 238 s., 407; R. Zandonai, Epistolario, a cura di C. Leonardi, Rovereto 1983, pp. 205-303; Atti del Convegno di studi sulla figura e l'opera di R. Zandonai, Rovereto… 1983, a cura di R. Chiesa, Milano 1984, pp. 9, 12, 35, 37, 60, 125 s., 173, 181; A. Carlini, L'attività musicale a Rovereto, in Ottocento musicale nel Trentino, Trento 1985, pp. 63, 70, 170, 221, 240; C. Lunelli, Catalogo delle musiche della Bibl. civica di Rovereto, Rovereto 1987, pp. 8, 134, 185; F. Sassi, Il reggiano G. primo maestro di Zandonai, in Strenna del Pio Istituto degli artigianelli, Reggio Emilia 1987, pp. 1-7; B. Cagnoli, V. G. musicista reggiano, in Quaderni zandonaiani, II, Padova 1989, pp. 10, 77, 98, 159-176; A. Carlini - C. Lunelli, Dizionario dei musicisti del Trentino, Trento 1992, ad indicem; Società filarmonica di Trento: duecento anni di concerti, Trento 1995, pp. 26, 28 s., 45, 48 s., 51-53, 91; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 189.