GUICCIARDI, Vincenzo
Nacque a Modena il 28 ott. 1889. Compì gli studi musicali nella sua città, ed essendo dotato d'una bella e robusta voce di baritono, decise di dedicarsi all'attività teatrale. Esordì nel 1912 a Modena nell'Ernani di G. Verdi, opera che replicò l'anno seguente al Politeama di Genova, dando così inizio a una luminosa carriera che lo portò nei maggiori teatri della penisola.
Sempre nel 1913, in occasione del centenario verdiano, fu al teatro Regio di Parma tra gli interpreti di Un ballo in maschera diretto da C. Campanini. Nel 1917 si esibì al teatro Verdi di Pisa in Lucia di Lammermoor di G. Donizetti; nella stagione 1919-20 apparve ancora a Pisa nella Cavalleria rusticana di P. Mascagni, nei Pagliacci di R. Leoncavallo e in Un ballo in maschera; quindi nell'Aida di Verdi e ne La Gioconda di A. Ponchielli al teatro Eretenio di Vicenza, infine al Regio di Parma ne La Gioconda. Nella stagione 1921-22 fu tra gli interpreti de La fanciulla del West di G. Puccini e de La Gioconda, accanto a Giannina Arangi Lombardi e F. Merli al teatro Municipale di Piacenza; nel 1925 cantò nuovamente al Politeama di Genova in Tosca di Puccini, e nel 1926 al Comunale di Bologna, ove fu protagonista del Guglielmo Tell di G. Rossini, diretto da G. Del Campo. Ancora nel 1926, al teatro Verdi di Pisa, cantò ne Il trovatore di Verdi.
Ormai apprezzato dal pubblico e dalla critica per la sua versatilità, fu richiesto dai maggiori teatri, anche per opere in prima assoluta; sempre nel 1926, fu invitato dal teatro Verdi di Pisa per alcune recite di Madama Butterfly di Puccini, e dopo aver nuovamente interpretato il ruolo del protagonista nel Guglielmo Tell rossiniano al Regio di Parma nella stagione 1929-30, vi tornò nella stagione 1931-32 per La fanciulla del West e Lucia di Lammermoor, ambedue dirette da A. Votto. Frattanto nel 1930, al teatro di Lonigo, aveva affrontato con grande successo il ruolo di Rigoletto nell'omonimo capolavoro verdiano, riscuotendo i consensi del pubblico e della critica per "la voce possente e arte squisita"; apparve poi nel ruolo di Pedrito ne La notte di Zoraima di I. Montemezzi, accanto a Giuseppina Cobelli e Maria Caniglia, sotto la direzione di F. Ghione. Nel 1932 fu al teatro Massimo di Palermo ne La forza del destino di Verdi, e fu tra gli interpreti di Tristano e Isotta di R. Wagner, sotto la direzione di G. Bavagnoli, al Carlo Felice di Genova, teatro in cui tornò nella stagione successiva con la Loreley di Catalani, accanto a Claudia Muzio, e in una memorabile Lucia di Lammermoor, interpretata da Margherita Carosio, Toti Dal Monte, A. Pertile e G. Masini.
Ancora al Regio di Parma tornò nella stagione 1933-34 per l'Otello verdiano e nel 1936 per Andrea Chénier di U. Giordano, accanto a Gina Cigna. Sempre nel 1936 tornò al Carlo Felice per Aida, con una eccezionale compagnia di canto di cui facevano parte Iva Pacetti, Giannina Arangi Lombardi, Aurora Buades e Cloe Elmo, direttore V. Gui. Nel 1935 aveva partecipato alle celebrazioni belliniane, tenutesi a Catania nel giardino Bellini, apparendo ne Il pirata, accanto alla Pacetti, direttore G. Del Campo. Sempre a Genova, ma allo stadio di Marassi, nel 1937 apparve in Lohengrin di Wagner, accanto a Iris Adami Corradetti, e ancora al teatro Massimo di Palermo ne I vespri siciliani, accanto alla Arangi Lombardi, direttore F. Capuana, e in Tosca, con la Pacetti. Fu poi ospite del Maggio musicale fiorentino, partecipando nel 1938 alla prima assoluta di Antonio e Cleopatra di G.F. Malipiero nel ruolo di Domizio, accanto a Maria Carbone e Gabriella Gatti, direttore M. Rossi; quindi fu Jago in Otello, accanto a F. Merli, al teatro Alfieri di Asti. Nel 1939 cantò a Firenze nella prima assoluta del Re Lear di V. Frazzi, diretta da V. Gui con Cloe Elmo e Stella Roman; quindi al teatro Municipale di Reggio Emilia fu Gérard in Andrea Chénier. Nel 1940, per il Maggio musicale fiorentino, prese parte al teatro della Pergola alla prima assoluta di Volo di notte di L. Dallapiccola, in cui sostenne il ruolo di Robineau, accanto a Susanne Danco, direttore F. Previtali.
Nel 1941 apparve ne La Gioconda con Gina Cigna e nella Tosca al Politeama di Genova, quindi nel 1942, sempre a Genova, al teatro Paganini, ne Il trovatore e al teatro Carlo Felice ne La fanciulla del West. Nel novembre 1942, al teatro dell'Opera di Roma, fu tra gli interpreti del Wozzeck di A. Berg (prima rappresentazione italiana) e di Volo di notte di Dallapiccola, sotto la direzione di T. Serafin.
Nel 1945 fu Scarpia in Tosca di Puccini accanto a Iolanda Magnoni al teatro Municipale di Reggio Emilia, ove tornò nella stagione 1950-51 per interpretare il ruolo di Wolfram in Tannhäuser di Wagner, accanto ad Adriana Guerrini. Nella stagione 1946-47 tornò al teatro Comunale di Bologna per La fanciulla del West, accanto a Maria Carbone e M. Del Monaco, direttore G. Gavazzeni. Apparve ancora nel 1947 in quest'opera al teatro Grattacielo (teatro Comunale dell'Opera) di Genova, e in Otello, accanto a Onelia Fineschi e R. Vinay, al teatro Augustus della stessa città. Ancora nel 1947-48 lo troviamo al teatro Massimo di Palermo e al teatro Verdi di Pisa in Tosca di Puccini. Al teatro Bellini di Catania apparve ancora nel 1947 ne La fanciulla del West; fu poi al Politeama Garibaldi di Palermo nel 1949, quale Jago nell'Otello verdiano.
Concluse la sua carriera nel 1951 al teatro Grande di Brescia con il ruolo di Jack Rance ne La fanciulla del West; in seguito si dedicò all'insegnamento nel liceo G. Frescobaldi di Ferrara.
Il G. morì a Ferrara il 2 genn. 1965.
Interprete eclettico, dotato d'una bella voce baritonale e di un naturale temperamento drammatico, che gli consentì di affrontare felicemente impegnativi ruoli verdiani, interpretò con ottimo esito anche il teatro wagneriano e opere del repertorio verista, in cui oltre alle doti vocali poté mettere in luce ottime qualità di attore.
Fonti e Bibl.: Necr. in Il Corriere della Sera, 3 genn. 1965, p. 12; C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte, II, Cronologia, a cura di G. Tintori, Milano 1964, p. 92; Due secoli di vita musicale. Storia del teatro Comunale di Bologna, a cura di L. Trezzini, II, Bologna 1966, pp. 167, 196; L. Pinzauti, Il Maggio musicale fiorentino, Firenze 1967, pp. 79, 273, 280, 288; Teatro Municipale (Reggio Emilia), Opere in musica, 1857-1976, a cura di G. Degani - M. Grotti, Reggio Emilia 1976, pp. 255, 285, 321; R. Schiavo, Il teatro Comunale di Lonigo, Vicenza 1977, p. 151; Cinquant'anni del teatro dell'Opera di Roma, 1928-78, a cura di J. Tognelli, Roma 1978, p. 239; V. Frajese, Dal Costanzi all'Opera, IV, Roma 1978, p. 193; E. Frassoni, Due secoli di lirica a Genova, II, Genova 1980, pp. 98, 163, 214, 218, 233, 243, 269, 271 s., 290 s.; Teatro Regio (Parma), Cronologia degli spettacoli lirici, 1879-1929, a cura di V. Cervetti - C. Del Monte, Parma 1980, pp. 119, 137; Id., Cronologia degli spettacoli lirici, 1929-79, Parma 1979, pp. 25, 29, 36, 42; R. Schiavo, Il teatro Ereteniotra cronaca e storia, Vicenza 1983, p. 272; G. Dell'Ira, Il firmamentolirico pisano, Pisa 1983, pp. 21 s., 80, 218, 228, 230, 341, 359 s., 406, 429; M.G. Forlani, Il teatro Municipale di Piacenza (1804-1984), Piacenza 1985, p. 303; Il teatro Massimo diPalermo, a cura di B. Patera, Milano 1986, pp. 89, 101, 133, 226; A. Giovine, Il teatro Alfieri di Asti, Bari 1989, p. 21; D. Danzuso - G. Idonea, Musica, musicisti eteatri a Catania, Catania 1990, pp. 546, 561; M. Girardi - F. Rossi, Il teatro La Fenice. Cronologia degli spettacoli, 1938-91, Venezia 1992, pp. 17, 21; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Appendice, p. 347.