CORONELLI, Vincenzo Maria
Erudito e soprattutto cosmografo e geografo, nato a Ravenna da famiglia veneziana il 16 agosto 1650, morto a Venezia il 9 dicembre 1718. Ancor giovanetto vestì l'abito dei minori conventuali, studiò a Roma nel Collegio di S. Bonaventura, ove si addottorò nel 1673, e passò a Venezia prima nel convento di S. Nicolò della Lattuca, poi in quello di S. Maria Gloriosa, dove trascorse tutta la vita, salvo non lunghe assenze per viaggi in Italia e all'estero. Nel 1701 fu creato generale dell'ordine, carica dalla quale sembra che fosse più tardi deposto.
Frattanto, nel 1685, i Riformatori dello studio di Padova avevano insignito il C. del titolo di cosmografo della Serenissima, con l'annuo stipendio di 400 fiorini, e quattro anni più tardi la Signoria di Venezia lo nominava lettore di cosmografia. Già qualche anno prima il C. aveva fondato l'Accademia degli Argonauti, che favoriva la pubblicazione di globi e carte geografiche e in genere lo sviluppo della cosmografia e della geografia; fu pertanto giustamente considerata come la più antica società geografica del mondo.
Il C. fu uomo di larghissima cultura e d'ingegno versatile, come attesta la sua Biblioteca universale sacro-profana, vasta enciclopedia, la prima concepita secondo vedute moderne, disposta alfabeticamente e redatta in una lingua moderna: doveva constare di 45 volumi, dei quali peraltro solo sette furono pubblicati (Venezia 1701-1706). Scrisse circa cento opere, per lo più cosmografiche, geografiche o storiche; molte, rimaste manoscritte, sono perdute; parecchie rivelano la fretta. Tra esse vanno tuttavia ricordati l'Epitome cosmographica, specie d'introduzione all'astronomia, geografia, ecc. (in calce vi sono elencati tutti i membri dell'Accademia) e un volume di Viaggi (1692) con il prospetto di tutte le opere fino allora compiute dal C. Particolarmente nota è la sua attività di cartografo. Si contano circa 400 carte, prodotte dalla sua officina nel convento dei Frari, dove tuttavia era coadiuvato da un nipote e da altri. Molte di esse sono riunite in grandiosi atlanti generali, come l'Atlante veneto, il Corso geografico, o speciali, come l'Arcipelago; essi raccolgono, sotto un frontespizio recante uno di questi titoli, un numero variabile di carte a richiesta dell'acquirente; l'Atlante Veneto, nell'edizione massima, comprende 13 volumi o parti. Difficile è giudicare il valore delle carte coronelliane, delle quali, del resto, non fu neppur fatto mai uno studio particolareggiato; la maggior parte tuttavia sembrano copie o compilazioni di scarsa originalità. Più noti ancora sono i globi terrestri e celesti del C.: tra questi i primi furono costruiti per il duca di Parma, altri due, superiori per dimensioni a tutti quelli fin allora eseguiti (15 piedi di diametro), furono allestiti per Luigi XIV nel 1683; più tardi, nel 1688, ne furono dati alle stampe due, di tre piedi e mezzo di diametro, i maggiori fin allora stampati, che ebbero in seguito varie edizioni; successivamente altri di dimensioni minori.
Bibl.: G. Gimma, Descrizione compendiosa degli 45 Tomi della Biblioteca Universale del P. M. C. ecc. coll'aggiunta dell'indice delli XIII volumi dell'Atlante Veneto ecc. e di altre opere dell'autore medesimo, Roma 1704; P. Rigobon, Biografia e studi del P. V. C., in Arch. veneto, III, i; M. Fiorini, Sfere terrestri e celesti di autore italiano, ecc., Roma 1899, pp. 329-67.