MORELLO, Vincenzo (Rastignac)
Scrittore e giornalista, nato a Bagnara (Reggio Calabria) il 10 luglio 1860, morto a Roma il 30 marzo 1933. Laureatosi in legge nel 1884 a Napoli, dove aveva esordito nel giornalismo, si trasferì presto a Roma, redattore del Don Chisciotte, del Capitan Fracassa e a lungo, tranne una breve parentesi a Il Messaggero, della Tribuna, per la quale assunse il notissimo pseudonimo balzachiano di Rastignac. Esercitò anche con molto valore e fortuna l'avvocatura; fu per qualche tempo direttore dell'Ora di Palermo e del Secolo di Milano, e presidente della Società italiana autori ed editori. Fu nominato senatore il 19 aprile 1923.
Il suo interesse andò spostandosi sempre più dalla letteratura alla politica, massime a quella internazionale, nella quale in ogni momento vide e fece vedere chiaro, anche quando le passioni e le ideologie dominanti intorbidivano l'orizzonte. La sua opera giornalistica s'inizia quando imperava il "trasformismo" parlamentare, e il numero era idoleggiato, e il "piede di casa", la mediocrità e la straccioneria erano elevati a norma di governo e quasi a ideale di vita. Il M. prese sino dal primo momento posizione tra coloro che esaltavano la forza dell'individuo operante magari contro le opinioni vulgate e persino contro la morale consueta (non è senza profonda ragione quella sua vicinanza al D'Annunzio, che gl'ispirò tra l'altro la celebre difesa di Corrado Brando, l'eroe di Più che l'amore), e credevano fermamente in una missione internazionale dell'Italia. Ond'è che egli fu sempre coerente a sé stesso, nel combattere instacabilmente il parlamentarismo e la demagogia, nel propugnare la necessità d'uno stato forte, nel patrocinare via via l'impresa libica, l'intervento italiano nella guerra mondiale, il fascismo.
Scritti principali: Teatro: La flotta degli emigranti (3ª ed., Torino 1907); Il malefico anello (Milano 1910); L'amore emigra (Roma 1912); I condottieri (1921). - Poesia: Strofe (Napoli 1881); Pulvis et umbra (Roma 1894). - Prose: Leggendo (Napoli 1887; nuova ed., ivi 1916); Il contratto agrario (Roma 1899); Nell'arte e nella vita (Palermo 1900); L'energia letteraria (Torino 1905); I delitti della gente onesta (ivi 1906); G. D'Annunzio (Roma 1910); L'albero del male (ivi 1914); Il libro della guerra (Torino 1915); L'Adriatico senza pace (Milano 1919); Il roveto ardente (Firenze 1926); Dante, Farinata, Cavalcanti (Milano 1927); La Germania si sveglia (Roma 1931); Il conflitto dopo la conciliazione (Milano 1932).
Bibl.: M. Missiroli, in L'illustraz. ital., 9 aprile 1933.