ARAGONA, Vinciguerra d'
Figlio di Sanciolo d'Aragona e di Lucia Palizzi, nipote perciò del grande Matteo, cominciò ad avere attività pubblica al tempo del re Federico IV, che lo impiegò in incarichi di fiducia sia nel dicembre 1355 (quando lo inviò a Patti con due alti personaggi della corte, Guglielmo Rosso e Corrado Spadafora, nominandolo anche, più tardi, capitano e castellano di Lipari), sia nel dicembre 1356, quando fu capitano di guerra a Patti.
Passato nel 1357 dalla parte degli Angioini con il fratello Sanciolo, incitò alla ribellione le terre da lui amministrate, ma nel marzo 1359, malcontento degli Angioini, si riconciliò con il re aiutandolo a riconquistare i territori ribelli.
Signore di Termini, conte di Novara nel 1364, ereditò dal nipote Mattiotto la contea di Cammarata nel 1369, ottenendo poi nel 1371 la signoria di Militello e di San Marco e altri feudi minori.
Dal 1365 al 1368 fu gran cancelliere di Sicilia in sostituzione di Enrico Rosso.
Fonti e Bibl.: Michele da Piazza, Historia Sicula, II, 42, 45, in R. Gregorio Bibliotheca Scriptorum..., II, Panormi 1792, pp. 60, 64-65; G. Cosentino, Codice Diplomatico di Federico III di Aragona re di Sicilia (1355-1377), I, Palermo 1885 e segg., nn. LXXIV, LXXVI, CCCXCV CCCII, CCCCLVIII, DXCV, alle pp. 49, 51, 306, 311, 356, 417; F. San Martino de Spucches, La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia, II, Palermo 1924, p. 141.