VINDELICI
I Vindolâci, Vindalici, Vindelici sono una popolazione celtica, stanziata nell'antichità sul pianoro svevo e bavarese fra le Alpi Centrali e il Danubio. Il confine orientale dei Vindelici sarebbe stato, secondo Tolomeo, il Lech. Plinio (Nat. Hist., III, 133) dice che erano divisi in multas civitates, cioè tribù, ma gl'antichi non sono concordi nell'elencarle. Per Strabone (IV, 6, 8) erano Vindelici i Licati (sul Lech), i Catenati, i Vennoneti, gli Estioni, i Briganti; Tolomeo (II, 12, 3) nomina, oltre ai Licati, i Rucinati, i Leuni, i Consuaneti e i Genauni e Breuni del Tirolo, che Strabone dice Illirici. Essi furono sottomessi nel 15 a. C. da Druso proveniente dalla valle dell'Adige e da Tiberio proveniente dalla Gallia, che sconfisse la flotta dei Vindelici Briganti sul Lago di Costanza. Orazio cantò in due odi del l. IV (4 e 14) le vittorie dei due figliastri di Augusto sui Vindelici e i Reti. Il trofeo della vittoria di Augusto sui popoli alpini (Plinio, III, 136) ricorda fra i vinti Vindelicorum gentes quattuor, che sarebbero, secondo l'opinione comune, quelle enumerate subito dopo: Cosuanetes, Rucinates, Licates, Catenates. Dopo la sottomissione, furono compresi nella provincia Raetia e il nome Vindelici uscì col tempo dall'uso. Fornirono truppe ausiliarie all'esercito romano e conosciamo almeno quattro coorti di Vindelici e una mista di Reti e Vindelici. Si romanizzarono, ma nel loro paese non si sviluppò un'intensa vita urbana. La principale loro città era Augusta Vindelicorum (Augusta), che fiorì favorita dalla sua eccezionale posizione; veniva poi Cambodunum (Kempten) e Abudiacum (Epfach). Le altre località ricordate erano borgate più o meno importanti.
Bibl.: R. Heuberger, Rätien im Altertum und Frühmittelalter, Innsbruck 1932, p. 1 seg.; F. Hertlein, Die Römer in Württemberg, I, Stoccarda 1928, p. 4; F. Stählin, Die Schweiz in röm. Zeit, 2ª ed., Basilea 1931, pp. 16, 99.