VIPERIDI (da vipera, contrazione di vivipăra)
Gli Ofidî appartenenti alla famiglia dei Viperidi sono caratterizzati in modo particolare dallo sviluppo dell'apparato destinato all'inoculazione del veleno, che è il più perfezionato della classe. I Viperidi hanno lo scheletro del capo generalmente assai appiattito con le ossa facciali molto mobili, il sovratemporale appoggiato al cranio quasi una squama, il quadrato di notevole lunghezza e sospendente la mandibola. Il mascellare brevissimo, articolato a ginglimo con il prefrontale, porta esclusivamente denti canalicolati di notevole lunghezza, ed è connesso con lo pterigoide mediante l'osso trasverso. Grazie ai particolari rapporti delle ossa nominate tra di loro e delle ossa con i muscoli, quando un serpe di questa famiglia spalanca la bocca, l'arco costituito dal quadrato, pterigoide e trasverso si sposta in avanti determinando la rotazione del mascellare e la conseguente erezione dei denti canalicolati (che hanno valso il nome al sottordine dei Solenoglifi, comprendente questa famiglia), i quali, in condizione di riposo, si trovano adagiati contro la vòlta della bocca e con la punta rivolta all'indietro. I denti velenosi funzionali sono di solito uno o due per ciascun mascellare; essi sono però seguiti da altri due o tre più piccoli, destinati a sostituirli quando vengano a cadere. Denti pieni e di piccola dimensione sono portati dalla mandibola, dal palatino e spesso dallo pterigoide. La ghiandola producente il veleno, il quale ha costituzione estremamente complessa e varia a seconda dei generi e anche delle specie, è situata in profondità tra la commessura della bocca e l'occhio, ed è collegata con la base dei denti cavi mediante un canalicolo.
La forma d'insieme e le dimensioni dei Viperidi sono assai varie. Vi sono specie che non superano i settanta o ottanta centimetri, ad esempio alcune del genere Vipera e quelle dei generi Atractaspis, Causus, Azemiops, altre invece dei generi Bitis, Crotalus e una del genere Vipera (V. Russelli) che possono oltrepassare un metro e cinquanta.
La maggior parte dei Viperidi hanno la testa subtriangolare ben distinta dal tronco, ma non mancano specie con la testa relativamente piccola, simile a quella dei Colubridi, e con la regione del collo poco accentuata (per esempio, quelli del genere Causus), e ve ne sono altri ancora, quelli del genere Atractaspis, in cui la regione del collo è addirittura irriconoscibile. Il tronco ha spesso diametro notevole rispetto alla lunghezza, la coda è quasi sempre molto breve e dotata d'una certa prensilità. Le placche del capo possono essere grandi, della forma di quelle dei Colubridi (per esempio, nei generi Causus e Atractaspis), oppure piccole e simili a squame (Vipera, Bitis, Echis, Cerastes). Le squame dorsali possono essere lisce e lucide (Atractaspis) oppure provviste di una distinta carena (Echis, Bitis, Vipera, Cerastes). La colorazione è varia, ma di solito non brillante; variabili sono anche le abitudini: esistono specie che vivono al livello del suolo (per esempio, quelle dei generi Echis, Bitis, Cerastes, Vipera), specie arboree (gen. Bothrops), acquatiche (gen. Agkistrodon), specie che si trattengono quasi sempre in profondità nel terreno (gen. Atractaspis), specie ad abitudini prevalentemente diurne o prevalentemente notturne. Tutte, ad eccezione di quelle del genere Atractaspis, sono ovovivipare.
La diffusione dei Viperidi abbraccia l'Europa, l'Asia, l'Africa, l'America; mancano in Australia, nel Madagascar e in altre isole. Sono suddivisi in due distinte sottofamighe: Viperini e Crotalini, contraddistinti questi ultimi dalla presenza di una profonda fossetta sui lati del muso, tra l'occhio e la narice, e dalla forma del mascellare, il quale è cavo e aperto nella parte superiore, in contrapposto a quello dei Viperini, che è pieno.
I Crotalini, diffusi in Europa, Asia, America, sono suddivisi in pochi generi, due dei quali, Sistrurus e Crotalus, per la presenza di uno speciale e ben noto organo all'estremità della coda, vengono comunemente chiamati serpenti a sonagli.
I Viperini, diffusi in Europa, Asia, Africa, comprendono una diecina di generi, tra i quali più noti: Vipera, Bitis, Cerastes, Echis, Causus, Atractaspis; in Italia sono rappresentati soltanto dal genere Vipera con le specie aspis, berus, ammodytes, ursinii.
La Vipera aspis, considerata oggi da alcuni autori come una varietà dell'ammodytes, ha la testa larga, subtriangolare ben distinta dal collo, il muso, di solito leggermente rivolto verso l'alto, il tronco di diametro assai grande rispetto alla lunghezza, la coda brevissima. La colorazione è assai varia, di solito nelle parti superiori è grigiastra con tre o quattro serie di macchie nerastre, le quali, a volte, fondendosi l'una con l'altra, assumono l'aspetto di una irregolare striscia a zig-zag che corre lungo la regione vertebrale. Lunghezza 50-60 cm., eccezionalmente 75. La specie è, in Italia, la più diffusa. All'infuori della Sardegna e della Corsica si trova più o meno comune in ogni regione.
La Vipera berus ha la testa meno distinta dal tronco della specie precedente, il muso non rivolto verso l'alto e tra le placchette che ricoprono il capo sono sempre distinte le sovraoculari, la frontale, le parietali. La colorazione è variabilissima: più di frequente le parti superiori sono grigiastre con una striscia a zig-zag lungo la regione vertebrale. Non mancano esemplari del tutto neri. Dimensioni come la precedente, eccezionalmente 80 cm. È diffusa solo nella parte settentrionale d'Italia ed è comune anche sulle montagne a notevole altezza.
La Vipera Ursinii ha capo più piccolo delle specie precedenti, le placche del capo simili a quelle della berus. La colorazione delle parti superiori è di solito simile a quella descritta per la berus. Lunghezza sempre inferiore ai 50 cm. Essa ha, in Italia, diffusione limitatissima; ne sono stati trovati esemplari soltanto sul versante orientale del Gran Sasso anche a notevole altezza.
La Vipera ammodytes è facilmente distinguibile da tutte le altre vipere italiane poiché ha all'estremità del muso una protuberanza conica, rivestita di placchette e lunga anche 5 centimetri, la quale è rivolta verso l'alto. La colorazione è variabilissima, ma per lo più, nelle parti superiori, è grigio-giallastra con una striscia nera che, a zig-zag, percorre la regione vertebrale. Lunghezza massima poco più di 70 cm. Essa è limitata alla parte orientale dell'Italia; è stata rinvenuta nel Bellunese, nel Friuli, nel Trentino, nella Venezia Giulia, dove è molto più frequente che altrove. (V. tavv. XCV e XCVI).
V., inoltre, serpenti, specie per la tossicologia (XXXI, p. 449 seg.)