viro
È solenne latinismo della Commedia, dove ricorre sempre in rima, con riferimento a uomini nutriti di eccezionale sapienza e dottrina o di alta santità.
Il termine compare a proposito degli spiriti magni del Limbo (If IV 30 le turbe, ch'eran molte e grandi, / d'infanti e di femmine e di viri, con chiara ripresa da Virgilio Aen. VI 306 " matres atque viri "); di Riccardo da San Vittore, che a considerar fu più che viro (Pd X 132); infine di s. Pietro, il gran viro / a cui Nostro Segnor lasciò le chiavi (XXIV 34).
Il vocabolo è anche in Cino Deh, quando rivedrò 24 " degni de li antichi viri eredi ".