Virtuti (Virtudi)
Quinto fra i cori angelici secondo la sentenza comune (v. GERARCHIA ANGELICA), costituiscono il secondo ordine della seconda gerarchia (Cv II V 6; Pd XXVIII 122), e occupano pertanto il posto centrale tra i nove cori angelici. Hanno un grado di visione beatifica, di amore e di beatitudine celeste inferiore ai tre cori della suprema gerarchia e al coro più alto della gerarchia intermedia (Pd XXVIII 22-45, 70-78 e 98-129). Contemplano specificamente la somma sapienza del Figliuolo (Cv II V 8), molto verosimilmente nelle sue relazioni con il Padre (si ricava dai §§ 9-11; v. ANGELO: Gli A. e la Trinità).
Sono modello del cielo di Marte, cioè del quinto (Pd XXVIII 46-78; cfr. pure Cv II V 12), e gl'imprimono i movimenti (Cv II V 13; Pd II 127-131). Da quanto si dice dei motori del cielo di Venere (Cv II V 15-17) si deve ritenere che le V. motrici del quinto cielo siano tre o al massimo quattro, perché Alfragano (Liber de aggregationibus scientiae stellarum 14, ediz. R. Campani, Città di Castello 1910, 121-122, 124-125) attribuisce al cielo di Marte tre movimenti propri oltre quello diurno impresso dal Primo Mobile.
Nella lettera consolatoria inviata da d. a Oberto e Guido Guidi per la morte del loro zio Alessandro Guidi, conte di Romena, si dice che il defunto, il quale virtutem honorabat in terris, ora a Virtutibus honoratur in coelis (Ep II 5). Qui le V. angeliche vengono richiamate dalla ‛ virtù ' praticata da Alessandro; ma forse indicano gli angeli in genere (v. PRINCIPATI).