H5N1, virus
Virus con RNA a singolo filamento appartenente al genere Ortomyxovirus di tipo A, responsabile dell’influenza aviaria. I virus H5N1, di forma variabile e del diametro di circa 100÷120 nm, sono rivestiti da un involucro lipidico provvisto di spicole costituite da proteine di superficie, l’emagglutinina (H) e la neuraminidasi (N), in-dispensabili per infettare le cellule dell’ospite e responsabili dell’elevata variabilità virale. I vari sottotipi sono stati classificati in due gruppi, per la capacità di dar luogo a sindromi più o meno gravi: virus HPAI (High Pathogenic Avian Influenza, influenza aviaria altamente patogenica) e virus LPAI (Low Pathogenic Avian Influenza, influenza aviaria a bassa patogenicità).
Nel dicembre 1997 un nuovo sottotipo del virus H5N1 aviario è risultato patogeno anche per l’uomo, con 18 casi di infezione rilevati ad Hong Kong, e la morte di 6 infettati. Le autorità sanitarie mondiali stimano che sino a oggi (2009) siano state infettate circa 300 persone, con una mortalità di circa il 54 %, soprattutto nel Sud Est asiatico, in Africa, in Cina e in Medio Oriente. L’infezione ha interessato soggetti in stretto rapporto con il pollame vivo e in condizioni di scarsissima igiene. Il virus è resistente a basse temperature, rimane vitale nelle feci (7 giorni, oltre 30 giorni a 0 °C), nei tessuti, in acqua (sino a 1 mese a 4 °C). Viene distrutto a 60 °C in 30 minuti, per bollitura in 2 minuti, dalla luce solare diretta in 1÷2 giorni ed è inattivato immediatamente dai raggi UV e dai comuni disinfettanti. L’oseltamivir è per ora l’unico farmaco che risulta essere efficace contro questo virus.