Famiglia di scultori e fonditori in bronzo di Norimberga (secc. 15º-16º). Hermann il Vecchio (m. 1488) iniziò l'attività della fonderia che diede, tra l'altro, la perfetta lastra tombale del vescovo Giorgio I di Schaumburg nel duomo di Bamberga (1467 circa). Opera di particolare importanza è poi il fonte battesimale per la parrocchiale di Wittenberg (1457) che, pur nell'austerità della forma tipicamente tedesca, rivela punti di contatto con la tradizione plastica dei Paesi Bassi; Peter il Vecchio (1460 circa - 1529), figlio di Hermann il Vecchio, continuò la tradizione della bottega; si ricordano di lui la statua di Ottone IV di Hennenberg per il monumento nella Stadtkirche di Römhild, notevole per il modo naturale con cui il corpo occupa lo spazio e la penetrante qualità delle fattezze individuali. L'Uomo inginocchiato con ramo (1490, Monaco, Bayerisches Nationalmuseum), nella sua realistica realizzazione, testimonia la scoperta del corpo umano nell'ultima fase del tardo gotico. Nella monumentale tomba dell'arcivescovo Ernesto di Sassonia (1495) nel duomo di Magdeburgo, accanto a figure convenzionali di apostoli troviamo nuove invenzioni di grande energia scultorea come nelle statue di S. Stefano e S. Maurizio e soprattutto nell'effigie del morto. Discussa è l'autografia del disegno (1488, Vienna, Akademie der bildenden Künste) per la monumentale tomba destinata a racchiudere, in S. Sebaldo a Norimberga, il sarcofago argenteo con le reliquie del Santo; il lavoro, una delle opere di fusione più importanti dell'arte tedesca, fu eseguito (1507-19) dai suoi figli; altre opere importanti sono le due statue in bronzo dei re Arturo e Teodorico della tomba dell'imperatore Massimiliano a Innsbruck (1512-13). Hermann il Giovane (1486 circa - 1517), figlio di Peter il Vecchio, lavorò alla tomba di s. Sebaldo: gli si assegnano alcune lastre tombali nel duomo e nella chiesa dei domenicani di Cracovia, influenzate da Dürer; la grande tomba di Ermanno VIII ed Elisabetta di Brandeburgo (1508-12) a Römhild; il monumentale "cancello dei Fugger", modellato nel 1515 circa e poi rifuso da Hans (1536-40), di cui sono conservati quattro stupendi rilievi nel castello di Annecy. Peter il Giovane (1487-1528), figlio di Peter il Vecchio, intervenne ampiamente nella realizzazione della tomba di s. Sebaldo; ebbe uno stile di una plasticità energica ma pittorica che deriva da Dürer e dall'arte padovana e veneziana (fu più volte in Italia); eseguì inoltre disegni di soggetto mitologico e allegorico, medaglie e lastre tombali. Hans (1489-1550), terzo figlio di Peter il Vecchio, fu a capo della bottega paterna (1529-49), ed ebbe uno stile generalmente duro e secco: sue opere migliori sono da considerare una serie di nudi classicheggianti (due a Copenaghen, due a New York, ecc.); Georg, figlio di Hans (1520 circa - 1592), autore di due calamai con figure (Berlino, Bode Mus., 1547; Firenze, Bargello), concluse l'attività artistica dei Vischer.