vita extraterrestre
C’è qualcuno al di là della Terra?
Esistono davvero gli extraterrestri e, se esistono, dove e come andarli a cercare? Centinaia di libri e film di fantascienza propongono incredibili invasioni del nostro pianeta effettuate da strani esseri viventi – solitamente verdi, dotati di antenne e per nulla pacifici. Ma fino a che punto entrano in gioco l’immaginazione e la fantasia e dove comincia invece la scienza?
Oggi possiamo affermare con un certo rigore scientifico che, se gli extraterrestri esistono, difficilmente hanno la pelle verde e le antenne e altrettanto difficilmente hanno visitato in tempi recenti i nostri cieli. La ricerca della vita extraterrestre non è facile. Il primo problema è capire che cosa andare a cercare. Analizzando le forme di vita presenti sul nostro pianeta balzano agli occhi moltissime differenze, ma esistono anche alcune caratteristiche generali. Innanzitutto, la vita è incompatibile con temperature troppo elevate. Questo fatto, più di altri, semplifica enormemente le ricerche: ci porta a cercare la vita non sulle stelle, ma sui pianeti, decisamente più freddi anche se in molti casi ancora troppo caldi per noi esseri umani. Recentemente gli scienziati hanno avvistato, al di fuori del Sistema Solare, centinaia di altri pianeti dove poter condurre questa ricerca ed è difficile immaginare che la vita non esista almeno su uno di essi.
Le difficoltà sono però tante: per esempio, una spedizione alla ricerca della vita extraterrestre non potrebbe essere fatta a bordo di una navicella spaziale perché richiederebbe viaggi lunghi centinaia di anni con tempi decisamente superiori alla durata media della vita umana. Anche la ricerca delle molecole su cui si fonda la vita può dare importanti indizi, ma non porta a conferme definitive. Se anche trovassimo nello spazio tutte le molecole che compongono un essere umano non è detto che queste lo formino effettivamente. Oggi gli astronomi hanno individuato nelle nubi interstellari molecole organiche complesse molto simili alle molecole che sono alla base della vita. Anche questa scoperta lascia intendere che, con qualche probabilità, la vita possa essersi formata o possa arrivare a formarsi anche in altre parti dell’Universo.
Il progetto SETI (Search for extraterrestrial intelligence «Ricerca di intelligenze extraterrestri»), nato alla NASA negli anni Settanta, è la più colossale ricerca di vita aliena mai attuata e si propone di individuare le forme di vita intelligenti. Poiché una delle caratteristiche fondamentali di una forma di vita intelligente è quella di saper comunicare, la ricerca si semplifica enormemente: non ci costringe a fantascientifici viaggi, ma ci impone di trovare forme di comunicazione a grande distanza. Per questo tipo di comunicazione, a detta degli scienziati che hanno concepito il progetto SETI, le onde radio sono senza dubbio il veicolo migliore. Il progetto SETI va alla ricerca di segnali radio intelligenti dal 1984 ma, fino a ora, dallo spazio non è ancora giunto nulla di interessante. Oggi la ricerca di segnali radio intelligenti provenienti dallo spazio è effettuata con potenti radiotelescopi (telescopio) come quello di Arecibo a Puerto Rico. Anche l’Italia partecipa al progetto con il radiotelescopio di Medicina, in provincia di Bologna.
Il metodo adottato dal progetto SETI presenta tuttavia alcuni limiti. Innanzitutto, le onde radio viaggiano alla velocità della luce e quindi, anche se ci arrivasse un segnale proveniente da un pianeta distante 100 anni luce (100 volte la distanza percorsa dalla luce in un anno), si tratterebbe di un segnale vecchio cent’anni e il nostro amico extraterrestre riceverebbe un’eventuale risposta certamente dopo la nostra morte. Inoltre, anche 150 anni fa esisteva sulla Terra vita intelligente, ma gli esseri umani non si servivano delle comunicazioni via radio: chi ci cercasse da una distanza superiore a quella percorsa dalla luce in 150 anni rimarrebbe quindi deluso e arriverebbe probabilmente alla conclusione che sulla Terra non ci sono forme di vita intelligenti.
Attualmente gli scienziati cercano di capire se un’eventuale civiltà aliena si serva del laser per mettersi in contatto con noi. I segnali laser possono infatti essere indirizzati in una direzione ben precisa e riescono a trasportare un gran numero di informazioni, ma, per il momento, anche queste ricerche non hanno portato al ritrovamento di segnali intelligenti provenienti dallo spazio.