PUECHER, Vito
PUECHER, Vito. – Originario di Moosburg, nella diocesi di Freising, si ignorano le date di nascita e di morte. Le notizie biografiche, ricavabili per lo più dalle sue edizioni a stampa, sono frammentarie e rimangono ancora in gran parte oscure.
La sua presenza è attestata a Roma dall’aprile del 1471, ma i documenti non forniscono dati sull’età e la professione. Impossibile dunque dire se Puecher già fosse attivo come tipografo o lavorasse negli ambienti della produzione e della circolazione del libro. Tra il 22 luglio 1474 e il 25 ottobre 1477 un «Vito todescho» risulta importatore di libri e carta da stampa alla dogana di S. Eustachio. L’identificazione con Puecher non è certa, ancorché probabile. Il primo documento che lo definisce esplicitamente tipografo è del 31 luglio 1475 e si deve al notaio di origini tedesche Johannes Michaelis: Puecher affittò una casa da tale Meo di Francesco da Firenze fino al 26 maggio del 1476, per il prezzo complessivo di otto ducati d’oro, di cui metà pagati seduta stante.
Puecher fu il responsabile della tipografia romana «apud Sanctum Marcum» o «appresso al Palatio di San Marco», a cui sono da attribuire diciotto edizioni, pubblicate tra il 1474 e il 1478. Di queste solo otto hanno un colophon, latino o volgare, che le riconduce esplicitamente alla tipografia, mentre le altre sono attribuibili sulla base dei caratteri tipografici.
Controversa rimane l’attribuzione della rara edizione di Darete Frigio, De excidio Troiae historia (ISTC, id00041600), stampato quasi certamente a Roma, forse post 1478. Hain (n. 9171) attribuisce a Puecher anche un Index feudorum del 1476, da identificare con i Libri feudorum che, pur facendo parte (cc. [317]r-[348]v) dell’edizione delle giustinianee Novellae constitutiones, pubblicate da Puecher il 15 luglio 1476 (ISTC, ij00591000), sono dotati di un colophon autonomo, indicante che, probabilmente, era prevista una circolazione indipendente.
L’officina di Puecher non è da confondere con un altro atelier attivo «in Pinea regione in via Papae prope S. Marcum», che stampava, negli stessi anni, le edizioni sottoscritte dal messinese Giovanni Filippo de Lignamine. L’identificazione di Puecher con il responsabile dell’officina romana di S. Marco si ricava da una lettera di Giovanni Guarino a Puecher, premessa all’edizione del Digestum novum del 30 marzo 1476 (ISTC, ij00565000), curata dallo stesso Guarino con Ludovico de Passeris e Andrea de Murris. Guarino loda Puecher per la sua arte, menzionando l’edizione del Digestum infortiatum, curata dall’avvocato concistoriale e docente di diritto canonico presso lo Studium urbis Coronato Planca e pubblicata il 13 aprile 1475, senza la sottoscrizione del tipografo (ISTC, ij00555000) e che si deve quindi attribuire alla tipografia di S. Marco.
Nulla è noto della formazione di Puecher. Sulla base dei caratteri tipografici impiegati, è stato ipotizzato un legame con la tipografia impiantata in casa di Antonio e Raffaelle da Volterra, scriptores apostolici, vicino a S. Eustachio. L’ipotesi è plausibile, benché al momento impossibile da confermare. Ne sono indizi i piani editoriali sostanzialmente affini, orientati alla pubblicazione di testi giuridici e, come già notava Robert Proctor, l’uso sia nell’officina in casa di Antonio e Raffaele sia in quella di S. Marco di caratteri tipografici già impiegati da Sixtus Riessinger nel periodo napoletano.
In alcuni esemplari dell’edizione del Repertorium utriusque iuris di Pietro da Monte pubblicata il 5 febbraio 1476 (ISTC, im00842000), al colophon stampato segue la nota manoscritta «per honorabilem virum dominum Simonem Nicolai de Lucha mercatorem Curiam Romanam sequentem», realizzata sempre dalla medesima mano e con il medesimo inchiostro. L’integrazione, dovuta forse a una dimenticanza e scritta probabilmente nell’officina del Puecher, è rilevante perché attesta, almeno per questa edizione, la partecipazione del lucchese Simone Cardella, già socio collaboratore di Ulrich Han e poi anche editore autonomo.
Tra le edizioni prodotte dall’officina di Puecher tre sono di carattere letterario, due delle quali rimandano ad ambienti fiorentini. La princeps del commento di Iacopo di Poggio Bracciolini al Trionfo della fama di Petrarca, databile entro il 15 ottobre 1476 (ISTC, ip00851000), non è sottoscritta ma è attribuibile alla tipografia di S. Marco e denota l’origine non fiorentina ma romana della congiura dei Pazzi, in cui perse la vita l’autore stesso. Questi era fortemente legato agli ambienti antimedicei della corte papale di Sisto IV e, in particolare, a Girolamo Riario.
Rimanda agli ambienti fiorentini anche l’edizione delle Historiae Romanae decades di Livio in volgare, stampata e sottoscritta dalla tipografia di S. Marco tra il maggio e il giugno del 1476 (ISTC, il00251000). Si tratta, in realtà, solo delle Deche I, tradotta da una versione francese, III e IV, nella traduzione di Boccaccio. In alcuni esemplari, all’inizio della prima parte, si trova una lettera prefatoria del cartolaio fiorentino Luca di Giovanni Bonaccorsi a Bernardo di Niccolò Cambini, stampata a edizione ultimata con un diverso carattere tipografico, in uso presso la bottega di Georg Lauer.
Da una lettera di Alfonso de Soto a Giovanni Francesco Pavini, premessa ai Consilia et quaestiones di Oldrado da Ponte, stampati nel 1478 (ISTC, io00062370), si ricavano dettagli riguardo alla collaborazione di Puecher nell’allestimento di quest’ultima edizione uscita dai torchi di S. Marco. Pavini è l’autore di un testo pubblicato insieme con i Consilia, ovvero l’Inquisitio et condemnatoria sententia contra Iudaeos Tridentinos, un parere legale riguardo alla nota vicenda della morte di Simonino da Trento, per cui furono condannati alla pena capitale gli ebrei trentini accusati di omicidio rituale.
Cronologicamente l’ultima attestazione riguardante Puecher è del 16 gennaio 1482, quando entrò nella Confraternita di S. Maria dell’Anima. Definito clericus, risulta rettore della parrocchia di Traiskirchen nella diocesi di Passau.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Roma, Collegio dei notai capitolini, vol. 1134; Camera Urbis, bb. 33-35; L. Hain, Repertorium bibliographicum, II, 1, Stuttgart-Paris 1831, nn. 9171; Liber confraternitatis B. Mariae de Anima Teutonicorum de Urbe, a cura di C. Jaenig, Roma 1875, p. 81; F. Nagel - A. Lang, Mitteilungen aus dem Archiv des deutschen Nationalhospizes S. Maria dell’Anima in Rom, in Römische Quartalschrift für christliche Altertumskunde und Kirchengeschichte. Supplementheft, XII (1899), p. 132; D. Marzi, I tipografi tedeschi in Italia durante il secolo XV, in Festschrift zum fünfhundertjährigen Geburtstage von Johann Gutenberg, a cura di O. Hartwig, Leiden 1900, p. 416; A.W. Pollard, Catalogue of books printed in the XVth century now in the British Museum, IV, London 1916, pp. XII s., 63-66; K. Haebler, Die deutschen Buchdrucker des XV. Jahrhunderts im Auslande, München 1924, pp. 84-86; L. de Gregori, La stampa a Roma nel secolo XV, Roma 1933, pp. 21 s., 66 s.; V. Scholderer, A piety of printers, in The Library, s. 4, XIX (1939), pp. 156-166 (poi in Id., Fifty essays in fifteenth and sixteenth century Bibliography, a cura di D.E. Rhodes, Amsterdam 1966, pp. 144-149); F. Geldner, Deutsche Buchdrucker des fünfzehnten Jahrhunderts als Mitglieder römischer Bruderschaften, in Gutenberg Jahrbuch, XXVIII (1953), pp. 209-214; Id., Vitus Puecher aus Moosburg und der älteste Buchdruch in Rom, ibid., XXXI (1956), pp. 75-79; F. Geldner, Die deutschen Inkunabel-drucker, II, Stuttgart 1970, pp. 49 s.; C.W. Maas, The German community in renaissance Rome, 1378-1523, Roma 1981, p. 20 e ad ind.; A. Modigliani, La tipografia «apud Sanctum Marcum» e Vito P., in Scrittura, biblioteche e stampa a Roma nel Quattrocento, a cura di M. Miglio, Città del Vaticano 1983, pp. 111-133; Ead., Tipografi a Roma (1467-1477), in Gutenberg e Roma. Le origini della stampa nella città dei papi (1467-1477), a cura di M. Miglio - O. Rossini, Napoli 1997, pp. 41-48; Ead., Printing in Rome in the XVth century. Economics and circulation of books, in Editori ed edizioni a Roma nel Rinascimento, a cura di P. Farenga, Roma 2005, pp. 68-70; Incunabula Short-Title Catalogue (ISTC), http://www.bl.uk/ catalogues/istc/index/html.