BENZONE (o anche Benzon e Benzoni), Vittore
Nato a Venezia l'11 dicembre 1779, morto il 3 giugno 1822, fu figlio della Marina Querini, la nobile veneziana notissima per la canzonetta La biondina in gondoleta di Antonio Lamberti, ed ebbe un'elegante educazione sociale e letteraria. Fu dei primi esaltatori e imitatori nostri del Byron, sebbene nel poemetto in tre canti Nella, racconto lirico in sciolti (1820), difendesse contro di lui la Venezia aristocratica, e quella presente degenere. Senza presentare un'alta poesia né un'acuta psicologia, questo racconto rende una notevole testimonianza della moda che poi produrrà, con ben altro valore d'arte, l'Edmenegarda del Prati. Amico del Vittorelli e del Pindemonte, il Benzone vi fa opera di contemperamento fra la tradizione preromantica e il vero e dichiarato romanticismo. Altri componimenti minori, alla tomba di Werther, a Venezia, alla casa del Petrarca, ecc., un'epistola al Pindemonte, un'altra sull'amore, un'altra a Paolo Bernardi, confermano le felici attitudini che egli aveva, e, con Nella, fanno rimpiangere che egli mancasse immaturamente alle lettere, forse anche per gli abusi cui lo traevano le sue stesse doti fisiche e di educazione.
Bibl.: G. B. Crovato, Nella, le epistole e varie rime di V. B., raccolte e pubblicate con uno studio sulla vita e sulle opere dell'autore, Ascoli Piceno 1893, che rimanda agli scritti precedenti; appendice dello stesso Crovato in un opuscolo senza titolo, per le nozze d'argento dei suoi genitori, Sulmona 1894; cfr. anche G. Mazzoni, in Nuova Antologia, Roma XLV (1893), p. 347 segg.