VITTORE di Capua
Vescovo di questa città fra il 541 e il 554 (anno della sua morte), secondo risulta dall'iscrizione sulla sua tomba (Corp. Inscr. Lat., X, n. 4503), svolse una modesta, ma non del tutto trascurabile, attività letteraria, frutto della quale furono un De cyclo paschali, contro Vittorino d'Aquitania, un Reticulus seu de arca Noe, ecc. Ma la memoria di V. si sarebbe perduta, come la maggior parte dei suoi scritti, s'egli non fosse anche l'autore della prefazione a quell'Armonia evangelica, contenuta nel cosiddetto Codexfuldensis della Vulgata: giacché per merito di lui si è conservata, sia pure nel testo della versione geronimiana sostituito al primitivo, quell'Armonia più antica, che costituisce una delle fonti per la ricostruzione del Diatessaron (v.) di Taziano.