Poetessa (Padova 1855 - Roma 1910); di famiglia d'origine armena, sposò nel 1901 il deputato e giurista umbro Guido Pompilj, che alla morte di lei si uccise. Ebbe a maestro G. Zanella, e poi, a guida letteraria, E. Nencioni, cui fu carissima. La sua poesia, di uno spiritualismo che, pur risentendo di una certa atmosfera decadente, è testimonianza di un'autentica ansia di ricerca, toccò le sue note più alte nei toni elegiaco-amorosi della prima raccolta, Leggenda eterna (1900), che comprende anche i versi ispirati all'A. dall'amicizia con D. Gnoli (v.). Accenti poeticamente meno validi sono invece in Nuove Liriche (1908), che riflettono uno stato di vaga, e tardi conseguita, serenità (cfr. Poesie complete, post., a cura di L. Grilli, 1912, 3a ed. 1927; e Lettere a Domenico Gnoli, a cura di B. Marniti, 1967).