VITTORINO di Petovione (Pettau)
Vescovo di questa città (ora Ptuj; v.) ricordato da S. Girolamo come martirizzato nella persecuzione dioclezianea (probabilmente nel 304, con il vescovo Ireneo di Sirmio) e come esegeta, autore di commenti a numerosi libri dell'Antico Testamento e all'Apocalisse. Di essi, è giunto a noi soltanto l'ultimo, ìn più forme: l'originale, contenuta nel codice ottoboniano lat. 3288 A sec. XV; una rielaborazione fattane dallo stesso S. Girolamo, il quale soppresse ogni traccia del millenarismo di cui V. - che per altri riguardi sembra preoccupato di contrastare Marcione - era convinto assertore; e ampliamenti di questa stessa rielaborazione, che si presenterebbero in due forme, una delle quali usata da Beato di Libana. Sono questi rimaneggiamenti che si trovano nella maggior parte dei manoscritti e nelle edizioni antiche.
A V. va probabilmente ascritto anche un trattatello, De fabricamundi, pure di tendenze millenaristiche. S. Girolamo gli attribuisce anche un'opera Adversus omnes haereses, e anche Ottato di Milevi enumera V. con Tertulliano e con Zephyrino Urbico (il papa?) come uno degli apologisti contro le eresie. Ma se in base a ciò si possa attribuirgli lo scritto Adversus omnes haereses dello pseudo-Tertulliano, è ancora dubbio.
Ediz. e bibl.: Victorini... opera, ed. I. Haussleiter, Vienna 1916 (Corpus Script. Eccl. Latin., 49); W. Bousset, Die Offenbarung Johannis, Gottinga 1906; H. J. Vogels, Untersuchungen zur Gesch. der lat. Apokal. Übersetz., Düsseldorf 1920; L. Salvatorelli, La letteratura latina cristiana, Milano 1937.