Medico (Verona 1553 circa - Venezia 1604); dal 1593 preside del collegio dei medici della sua città. Sotto l'influsso delle dottrine paracelsiane prolungò l'uso in terapia dell'antimonio, di cui per primo ottenne e impiegò l'ossicloruro, polvere bianca, cristallina che egli chiamò "pulvis angelicus" e che è rimasta nota, fino a tempi recenti, come polvere di Algarotti. Con questa l'autore preparò delle pillole (pillole di A.), che ebbero per molto tempo larghissimo impiego a scopo purgativo o emetico.