Betteloni, Vittorio
Poeta (Verona 1840 - Castelrotto, Bolzano, 1910). Rimasto orfano a diciotto anni, ebbe come tutore Aleardo Aleardi di cui condivise gli ideali liberali e antiaustriaci. Dopo la laurea in giurispudenza, conseguita a Pisa nel 1862, si stabilì a Verona e iniziò la sua attività poetica. Nei suoi frequenti soggiorni a Milano conobbe gli scapigliati Emilio Praga, UgoTarchetti e più tardi Camillo Boito, e frequentò il celebre salotto della contessa Maffei. Nel 1875 conobbe a Verona Carducci, con cui strinse viva amicizia. Per superare le difficoltà economiche, accettò nel 1877 l’incarico di insegnante di letteratura nel Regio collegio veronese delle fanciulle, attività che affiancò a quella giornalistica; scrisse articoli letterari per i quotidiani veronesi «L’Adige» e «L’Arena», e in seguito, più saltuariamente, per «La lettura», la rivista del «Corriere della Sera», e il «Giornale d’Italia». Fautore di un superamento dei moduli espressivi del tardo romanticismo ma estraneo allo sperimentalismo dell’avanguardia scapigliata, nei suoi versi (L’ombra dello sposo, 1866; In primavera, 1869; Nuovi versi, 1880; Crisantemi. Ultimi versi, 1903) Betteloni affronta tematiche quotidiane e minori, preannunciando, per alcuni aspetti, la poesia crepuscolare e intimista.