BOLAFFIO, Vittorio
Nacque a Gorizia il 3 giugno 1883 da Amodeo (Amodio), agiato agricoltore, e da Pia Gentilomo. Dopo aver studiato a Trieste con G. Cossàr e I. Brass, fu da essi indirizzato a Firenze dal Fattori. A Parigi, nel 1910, rivide Modigliani, che già aveva incontrato a Firenze, e ne subì l'influsso, come anche fu attratto da Cézanne, da Seurat e da Matisse. Tornato a Trieste, se ne allontanò nuovamente verso il 1912, imbarcandosi come fuochista e raggiungendo così l'India e l'Estremo Oriente. Da questo viaggio egli riportò vivaci appunti di vita locale e di scene portuali, che tradusse nel quadro Botteghe cinesi a Bombay (c. 1912: Milano, coll. O. Brioschi Bolaffio), notevole per la fluida impostazione tonale. A Trieste esponeva di tanto in tanto alla galleria Michelozzi.
Penetranti e psicologici i suoi ritratti, come quello dell'amico pittore Bettiza del 1921, (Milano, propr. A. Morassi), di Umberto Saba (1921; Roma, propr. L. Saba), dello scrittore De Tuoni (1927; Trieste, propr. D. De Tuoni), oltre a quelli della madre e del padre (Gorizia, propr. F. Bolaffio). Al Civico Museo Revoltella di Trieste appartiene il ritratto del signor Battilana.
Negli ultimi tempi, il B. fu attratto dalle larghe composizioni su pannelli orizzontali nei quali "una figura e anche più d'una, ed anche vivi gruppi vi s'isolavano quasi indipendentemente dalla continuità della natura, non soggetta alla convergenza prospettica dello sguardo umano, portando la composizione ad un significato simbolico" (Benco, 1948). Sono di quest'ultimo periodo il trittico Il gregge,Marina,Scene di porto (Museo Civico di Gorizia) e il polittico La partenza,Stazione marittima (Trieste, Civico Museo Revoltella), primi frammenti di una vasta opera che il B. si proponeva di eseguire più in esteso in ventiquattro pannelli e che avrebbe avuto per titolo Il porto.
Il B. morì a Trieste, consunto da tubercolosi, il 26 dic. del 1931.
Pittore schivo e modesto, in vita partecipò soltanto a esposizioni locali come alle Permanenti e Sindacali di Trieste, Padova e Gorizia del 1906, 1910, 1912, 1921, 1925, 1927, alla Mostra d'arte friulana di Gorizia del 1924, presentata da A. Morassi (Catal. della prima esposiz. goriziana diBelle Arti, Gorizia 1924). Nell'autunno del 1932, alla IV Esposizione d'arte del Sindacato delle Belle Arti della Venezia Giulia, fu ordinata a Trieste una retrospettiva con presentazione di A. Morassi: il Comune gli attribuì una medaglia d'oro alla memoria; la retrospettiva fu poi trasferita a Milano. Nel 1947, alla galleria S. Giusto di Trieste, il B. ebbe un'altra retrospettiva insieme con P. Marussig, e alla personale di R. Rovan, con la presentazione di G. Stuparich. Infine, nel 1948, gli fu dedicata una retrospettiva alla XXIV Biennale di Venezia, presentata da S. Benco: lo stesso gruppo di opere fu poi trasferito alla Quadriennale romana del medesimo anno.
Per la posizione di B. nella vita culturale triestina si vedano gli scritti di Stuparich, Saba (che lo cita nella chiusa della poesia La brama) e Mattioni.
Fonti e Bibl.: Oltre ai cataloghi delle mostre citate all'interno della voce e del Museo Revoltella di Trieste, si vedano i necrologi di L. Aversano, in La Panarie, IX (1932), pp. 63-65, e di E. Cozzani, in L'Eroica, XX-XXI (1932), nn. 164-165, pp. 29-40, tavv. 1-18. Si vedano inoltre i commenti alla retrospettiva alla Espos. del Sindacato giuliano: M. Malabotta, in Casabella, ottobre 1932, pp. 49-52; G. Dorfles, in L'Italia letteraria, 9 ott. 1932; E. Torossi, in Il Popolo di Trieste, 3 nov. 1932. Si veda inoltre: V. Costantini, La pittura italiana contemporanea, Milano 1934, p. 178 (riproduz. a pp. 177 s.); G. Stuparich, Trieste, I, Le rive e il caffè Garibaldi, in Il Ponte, I (1945), pp. 620-628, passim; II, Fermenti letterari..., ibid., p. 824; U. Saba, Ritratto di un pittore: "Io sono alla retroguardia", in Il nuovoCorriere della Sera, 3 ott. 1946; S. Benco, Panorama vasto e variodi arte moderna: il capolavoro di B., in La Voce Libera (Trieste), 8 marzo 1946; G. Stuparich, Un pittore, in Giochi diFisionomia, Milano 1946, pp. 229-236; Id., prefazione al Catal. dellapersonale di R. Rovan,ed alle retrospettive di P. Marussige V. B., Trieste 1947; Id., Artisti triestini: V. B., Marussig e Rovan, in Vernice, II (1947), n. 17, p. 9; F. Righi, Le retrospettive diMarussig e B. alla personale di Rovan, in Il Giornale di Trieste, 2 nov. 1947; B. Marin, Rovan e B. alla Galleria S. Giusto, in L'idea liberale, (Trieste), 19 nov. 1947; G. Stuparich, Trieste neimiei ricordi, Milano 1948, pp. VII, s, 8, 12, 21 s., 72, 101 s., 150, 164, 175, 230; Id., Ricordi triestini: il pittore B., in Lettere, II (1946), n. 6, pp. 277 s.; Id., B. e Nathan a Trieste, in Vernice, III (1948), nn. 22-23, p. 31; S. Benco, V. B., in Catal. della XXIVBiennale di Venezia, Venezia 1948, pp. 52 s.; S. Mattioni, Gli esemplari (caratteri e ritratti triestini): V. B., in Porta Orientale, XXX (1960), pp. 379-398; A. D. P., in Arte moderna in Italia1915-1945 (catal.), Firenze 1967, p. 162.