COVACICH (Covaci, Kovacich, Cova), Vittorio
Nacque a Trieste il 29 genn. 1871. Di famiglia modesta, giovanissimo iniziò la sua attività di semplice falegname e intagliatore del legno, mestiere appreso nelle botteghe artigiane di Trieste e soprattutto presso il patrigno, Giuseppe Crisman, che era falegname (De Alisi).
Egli frequentò anche il Banco Nodello apprendendo l'intaglio dall'Indri (ibid.). Nell'ultimo decennio dell'800 lavorò in Austria nel settore dell'arredamento producendo mobili e ambienti decorati in legno di caffè, arredi per banche, negozi, appartamenti.
Di ritorno a Trieste, migliorata finanziariamente la sua posizione, il C. aprì un, "officina d'arte decorativa": risulta iscritto tra "gli intagliatori e scultori in legno, scultori e decoratori in marmo e pietra". Partecipava alla vita culturale locale in quella cerchia di pittori e scultori che fondarono il Circolo artistico triestino e che promossero varie iniziative di livello non solo cittadino. Il C. espose già nel 1895, facendosi conoscere per la prima volta al pubblico. Nel 1910 entrò nel direttivo stesso del Circolo.
Abile ed esperto nell'intaglio del legno, si occupò spesso dell'arredamento delle sale ove si svolgevano le mostre d'arte indette dal Circolo. Per la Permanente del 1906 decorò con fine gusto coloristico le singole sale, seguendo nei modi e nello stile le correnti del movimento moderno europeo. Particolare interesse riveste la sua produzione di comici variamente intagliate che inquadravano spesso i dipinti dei molti pittori del Circolo, fra cui principalmente quelli del Rietti. Se all'inizio la sua attività aveva caratteri prettamente artigianali, a contatto con gli ambienti del Circolo il C. maturò, negli ultimi anni della sua vita, la propria personalità artistica producendo pezzi scultorei di marca impressionistica e pittorica. Poco prima della sua morte, la direzione dei Cantieri lo aveva prescelto per allestire gli interni di alcune navi passeggeri.
Il C. morì a Trieste il 4 dic. 1936.
Tra le sue opere di scultura, si ricordano il busto di G. Tartini nel conservatorio omonimo a Trieste; busti di benefattori nell'Istituto dei poveri; un cofanetto-custodia dell'ampolla votiva donata dal comune di Trieste per la tomba di Dante Alighieri; la medaglia della Venezia Giulia offerta a Gabriele D'Annunzio; il monumento funebre della famiglia D'Avanzo e di quella Retti nel cimitero di Rovigno; il monumento funebre della famiglia Carretto in quello di Trieste.
Fonti e Bibl.: Necrol., in Il Piccolo, 8 dic. 1936; 6 genn. 1937; Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Dizionario biografico degli Italiani, A. De Alisi, Le arti figurative nella Venezia Giulia e nel Friuli [ms. sec. XX], ad vocem; Il Piccolo, 28 dic. 1906; 5 apr. 1910; Il Piccolo della Sera, 16 febbr. 1924; Guida generale di Trieste, Trieste 1921, pp. 85, 722, 879; S. Sibilia, Pittori e scultori di Trieste, Milano 1962, pp. 7, 77 ss. 197; Guida Alabarda, 1929-1930. Trieste 1930, ad vocem; C. Wostry, Storia del Circolo artistico di Trieste, Udine 1934, pp. 187, 190, 218, 236.