Regista cinematografico italiano (Palermo 1923 - Sellia Marina, Catanzaro, 2011). Dopo aver svolto un'intensa attività documentaristica (soprattutto in Sicilia e in Sardegna), si mise in luce con Banditi a Orgosolo (1961), interpretato da pastori sardi. Più significativo di Un uomo a metà (1966) e L'invitée (1969) è stato Diario di un maestro (1973), film per la tv sull'esperienza scolastica di un insegnante elementare in una borgata romana. Del 1993 è il documentario In Calabria, mentre tra i lavori successivi va citato Lettere dal Sahara (2004), interessante documento che affronta alcune problematiche legate all’immigrazione. Tra gli ultimi lavori del regista si ricordano, entrambi del 2008, il documentario Il mondo perduto: I cortometraggi di Vittorio De Seta 1954-1959 e il cortometraggio articolo 23 (2008). Nel 2010 V. Sorrel e B. Vey hanno diretto il documentario Vittorio De Seta: le cinéaste est un athlète, intenso resoconto che ricostruisce l’essenza del rapporto di D. con il mondo subalterno e in cui si enuclea la sua poetica del filmare l'uomo come ricerca di anima e senso.