De Seta, Vittorio
De Séta, Vittorio. – Regista e sceneggiatore (Palermo 1923 - Sellia Marina 2011). Grande artefice di un cinema ‘della realtà’, espresso sia con la forma del documentario, ma con forti connotati narrativi, sia con quella del film ‘di finzione’, la sua attività più recente ne ha confermato il profondo rigore e la grande fedeltà al proprio dettato più personale. Un film più prettamente narrativo, Lettere dal Sahara (2006), due documentari di varia durata, il più lungo Dedicato ad Antonino Uccello (2003) e il più breve Articolo 23-Pentedattilo (2008) ne hanno costituito l’ultimo lascito. Il primo narra la storia di un giovane senegalese che sbarca in Italia e dopo una serie di peripezie trova un lavoro ma subisce anche la violenta aggressione di una banda razzista. Girato come un docu-fiction, rivela ancora una volta una spiccata e sincera sensibilità nell’osservazione della realtà e la capacità di far parlare l’altro da sé. Il discorso che viene pronunciato da un membro di una comunità senegalese ne costituisce un possibile paradigma: la difesa della propria cultura e della propria civiltà contro il caos della cosiddetta evoluta civiltà occidentale, a conferma del doppio sguardo – il giovane in Africa e in Italia – che ha connotato lo svolgimento narrativo del film. Dei due documentari, il primo offre un ritratto di un insegnante e poeta siciliano, artefice della creazione di una casa-museo della civiltà contadina. L’altro fa parte di un progetto collettivo dal titolo All human rights for all, è girato in Aspromonte ed evoca lo specifico articolo della Costituzione attraverso vicende di emigrazione (italiana) e immigrazione (africana), ma anche l’interazione fra i pochi rimasti nel proprio paese (Pentedattilo) e chi vi è arrivato (i senegalesi).