LOCCHI, Vittorio
Poeta, nato a Figline Valdarno l'8 marzo 1889. Studiò ragioneria a Firenze dal 1905 al 1910; entrato poi nell'amministrazione postale, si stabilì a Venezia dove rimase fino a quando, tenente della posta militare, raggiunse in zona di guerra l'esercito mobilitato. Morì il 15 febbraio 1917 per il siluramento del Minas che trasportava contingenti italiani a Salonicco.
Postuma fu pubblicata (La Spezia 1917; 12ª ed., con un'Antologia di brani scelti, Milano 1932) La sagra di Santa Gorizia: il breve poemetto popolareggiante, che rievoca l'ansia dei soldati in attesa di conquistare la città, la preparazione della battaglia e la battaglia stessa, suscitò grande entusiasmo durante la guerra e ha veramente nella voluta semplicità un soffio epico. Il L. aveva già pubblicato Le canzoni del Giacchio (Firenze 1914) e un'edizione di Strambotti e ballate di L. Giustinian (Lanciano 1915); volumetti postumi, tutti stampati a Milano a cura di E. Cozzani, sono: La sveglia; Il testamento; I sonetti della malinconia; Singhiozzi e risa; Le elegie del sereno; L'uragano (dramma).
Bibl.: V. L. a cura di D. Garoglio, Firenze 1921; V. L. nel sentimento e nel giudizio dei contemporanei, a cura di D. Garoglio, Firenze 1923; L. Lamagna, V. L., Brescia 1926.