Rossi, Vittorio
Filologo e storico della letteratura italiana (Venezia 1865 - Roma 1938), professore nelle università di Messina (1891), Pavia (1893), Padova (1908), Roma (1913). Insigne studioso del sec. XV, rilevò, nella fondamentale opera Il Quattrocento (Milano 1898; II ediz. 1934), l'importanza del culto di D. in quel secolo. In successivi scritti tra il 1915 e il 1921 rivolse particolare attenzione alla coscienza morale di D. uomo come sorgente della sua poesia. Tale concetto di D. come " poeta della volontà eroica " informa alcune ‛ letture ' oltre al capitolo sul poeta nella Storia della letteratura italiana (1900, VIII ediz. rinn. 1924); e si esplica quale criterio fondamentale dell'interpretazione del poema nel commento alla Commedia, che riuscì a compiere per l'Inferno e a condurre fino al c. XXII per il Purgatorio (commento continuato da S. Frascino).
La struttura morale e teologica non resta quindi, per il R., estranea alla poesia, ma ne partecipa essenzialmente in quanto diviene espressione, attraverso a " sogni di vita ", sintesi d'immagini rappresentative o suggestive di concetti, di un sentimento del vivere inteso " come azione, come dovere, per l'adempimento d'un'assoluta volontà misteriosa ".
Gli studi danteschi del R., raccolti in Scritti di critica letteraria, I, Firenze 1930, sono: Il dolce stil novo (1906); Maometto, Pier da Medicina e compagni nell'Inferno dantesco (1918); La Tolomea e la Giudecca nell'Inferno dantesco (1918); L'undicesimo canto del Purgatorio (1919); L'ultimo canto del Purgatorio (1921); Il c. XX del paradiso (1923); D. poeta della nazione e dell'umanità (1923). A questi si aggiungano: D. e l'umanesimo, in Con D. e per D., di vari, Milano 1899; Il c. XV dell'Inferno, Firenze 1915; Il poeta della volontà eroica (Inf. IX, Purg. I), Bologna 1919; La D.C. commentata, I L'Inferno, Napoli 1923; II Il Purgatorio, a c. e con continuazione di S. Frascino, Roma 1941: Numerose le recensioni, tra le quali notevoli per osservazioni personali quelle a F. Torraca e a G.A. Venturi, sulla tenzone con Forese, in " Bull. " XI (1904) 289; a V. Biagi, sull'autenticità della Quaestio, cui crede specie per motivi morali e stilistici (1908), rist. in Scritti, cit., I; a M. Asín Palacios, sull'Escatologia Musulmana en la D.C.. (1919), in Scritti, cit., I; a G. Ferretti sulla questione dei primi sette canti, che egli non ritiene composti avanti l'esilio, in " Scuola e Cultura " XII (1936). Per una bibliografia completa v. L'opera di un maestro, a c. di S.A. Chimenz, Firenze 1938.
Bibl.-Sul R. come studioso di D., v. in partic. F. Pintor, in " Bull. " VII (1900) 71; E.G. Parodi, ibid. XVII (1910) 140; N. Zingarelli, in " Studi d. " IX (1924) 161-172.