SIRI, Vittorio
Storico e memorialista, nato a Parma nel 1608, morto a Parigi il 6 ottobre 1685. Entrò nell'ordine benedettino nel 1625, ma più tardi lasciò il monastero e si fece prete secolare. Professore di scienze esatte a Venezia, strinse rapporti con l'ambiente diplomatico e soprattutto con l'ambasciatore francese: di lì quell'interesse per i problemi politici e per le questioni internazionali che finì per costituire la caratteristica dominante della sua personalità. Nella lotta tra Francia e Spagna e nei lunghi contrasti per la successione di Mantova e Monferrato, si mostrò apertamente francofilo. Fu anche nominato residente francese a Venezia e storiografo del Cristianissimo. Caduto in sospetto della repubblica, il S. si recò a Modena, ospite del duca. Nel 1649 fece il suo primo viaggio in Francia, dove poi si stabilì.
Il S. cominciò a narrare nel Mercurio politico gli avvenimenti europei dal 1635 al 1655, in quindici volumi editi tra il 1644 e il 1682. In un'altra opera (Memorie recondite) edita tra il 1676 e il 1769 espose le vicende dei principali stati d'Europa dal 1601 al 1640. Non si tratta di lavori concepiti e disegnati organicamente, perché il S. fu soprattutto un diarista e un raccoglitore di materiali, ma nel loro complesso costituiscono una vasta trattazione della storia generale di oltre mezzo secolo. La storiografia del S. ha carattere dichiaratamente antiletterario. Il S. si giovò di cose viste e di testimonianze orali, ma attinse anche ai documenti spesso citandone interi passi. L'uso dei materiali archivistici (che il Richelieu fu il primo a consentirgli) gli offrì una solida informazione, e su tale base manifestò un senso storico vigile e addestrato alla comprensione dei fatti politici. Più volte il S. affermò l'indipendenza dei suoi giudizî, e negò ogni parzialità anche verso la Francia. Ma nel 1640, mentre era a Venezia, iniziò - con lo pseudonimo di Capitano Latino Verità - una violenta polemica patrocinando la costituzione di una lega, tra la repubblica, il pontefice e la Francia, in favore della "libertà d'Italia" oppressa dalla Spagna. Alcuni suoi scritti minori sono ancora inediti.
Bibl.: I. Affò, Memorie degli scrittori e letterati parmigiani, V; . Ronchini, V. S., in Atti e memorie delle Regie Deputazioni di storia patria per le provincie modenese e parmense, 1870; I. Flammermont, Les correspondances des agents diplomatiques étrangers en France avant la Révolution, Parigi 1896; C. Morandi, Una polemica sulla libertà d'Italia a mezzo il Seicento, in Nuova rivista storica, II (1927); B. Croce, Storia dell'età barocca in Italia, Bari 1929.