vivagno
In senso proprio indica la " cimosa ", cioè ciascuno dei due margini laterali di un tessuto in pezza, e con questo significato compare anche nella lingua del tempo: " vivagno è lo canto de la tela lana " (Buti).
In D. ricorre solo in senso estensivo per indicare " il margine ", " la parte estrema " di un luogo, come il terzo girone che costituisce l'orlo interno del settimo cerchio infernale, là dove subito dopo si apre il precipizio che porta all'ottavo cerchio (If XIV 123), o la ripa che separa la quinta dalla sesta bolgia (XXIII 49). Nella cornice dei golosi gran parte dello spazio è occupato da uno degli alberi; perciò i poeti, per passare oltre, si accostano a l'un d'i due vivagni (Pg XXIV 127); presumibilmente sarà il margine interno della cornice, quello limitato dalla parete della montagna.
Può indicare anche i margini di un libro: Pd IX 135 solo ai Decretali / si studia, sì che pare a' lor vivagni, come appare manifesto nei margini dei libri gualciti e consunti (oppure zeppi di chiose e di note).