Poetessa lettone (Riga 1931 - ivi 2005). Dopo aver frequentato il politecnico della sua città natale, ha studiato letteratura e giornalismo all'Università di Mosca. Divenuta membro nel 1958 dell'Associazione degli scrittori lettoni, ha ricevuto dagli anni Ottanta i massimi riconoscimenti di critica e di pubblico. Se le sue prime opere sono legate al realismo socialista (Visu ziemu šogad pavasaris "Tutto l'inverno quest'anno è primavera", 1955), in seguito l'attenzione di B. si orienta verso la difesa della coscienza nazionale. Per la raccolta Gadu gredzeni ("Gli anelli dell'anno", 1969) le venne rivolta la critica di velato spirito nazionalistico e le fu vietato di pubblicare per sette anni. Fra le raccolte di poesie del periodo successivo si ricordano Madarās ("Nei cespugli di robbia", 1976) e Dzeltu laiks ("Il tempo d'autunno", 1987), che segnano una pausa di riflessione intimista. L'intera produzione poetica di B., caratterizzata dalla varietà di moduli e ritmi espressivi, profondità di pensiero e ricchezza linguistica, è riunita in tre antologie: Kamola tinēja ("La filatrice del gomitolo", 1981), Levziedu aukstums ("L'altezza dei fiori", 1988) e Baltās paslēpes ("Nei bianchi nascondini", 1991).