Pseudonimo dell'uomo di stato sovietico V. M. Skrjabin (Kukarka, gov. di Vjatka, 1890 - Mosca 1986). Bolscevico dal 1906, più volte arrestato e confinato, dopo la rivoluzione d'ottobre ricoprì varie cariche nelle organizzazioni di partito e dal 1921 al 1930 fu segretario del comitato centrale. Stretto collaboratore di Stalin, fu membro supplente (1921-26) del Politbjuro e dal 1926 al 1952 membro effettivo. Presidente del consiglio dei commissarî del popolo dal 1930 al 1941, come commissario del popolo agli Esteri (1939-49) firmò il patto di non aggressione con la Germania e i successivi accordi sulla spartizione dell'Europa centro-orientale (ag.-sett. 1939) e partecipò alle conferenze di Teheran, Yalta e Potsdam (1943-45). Vicepresidente del Comitato nazionale della Difesa (1941-45) e del consiglio dei ministri dal 1946, dopo la morte di Stalin M. ricoprì le cariche di primo vicepresidente del consiglio (1953-57), ministro degli Esteri (1953-56) e ministro del Controllo statale (1956-57). Membro del Presidium del comitato centrale (1952-57), M. si schierò contro la politica di Chruščëv e, perduta la sua battaglia politica, nell'agosto 1957 venne inviato quale ambasciatore in Mongolia e successivamente a Vienna come rappresentante sovietico presso l'AIEA (1960-62). Espulso dal partito comunista nel febbr. 1964, vi fu riammesso nel 1984.