TENDRJAKOV, Vladimir Fedorovič
Romanziere russo sovietico, nato il 5 dicembre 1923 a Makarovskaja, presso Vologda. Appena terminata la scuola partì per il fronte; partecipò come radiotelegrafista alla battaglia di Stalingrado. Nel 1945 giunse a Mosca, dove si diplomò all'istituto 'Gor'kij'. Il suo primo racconto, Dela moego vzvoda (1948, "I fatti del mio plotone"), con le altre sue prime prove, sono dedicati alla tematica bellica, a impressioni ed episodi autobiografici; ben presto T. spostò la sua attenzione sui problemi dell'epoca post-bellica, in particolare quelli della ricostruzione nelle campagne, sulla vita quotidiana e i conflitti che vi nascono (si formò in polemica serrata con la pratica della bezkonfliktnost', assenza di conflitti, che aveva pesantemente condizionato la letteratura del decennio precedente). Ma il vero esordio di T. fu col romanzo Sredi lesov (1953, "Tra i boschi"), cui seguirono V severnom krae (1954, "Nella regione settentrionale"), Ne ko dvoru (1954, "Non del cortile"; trad. it. L'estraneo, Milano 1956), che venne anche trasposto per il cinema (Čužaja rodnja, 1956, "Parentela estranea"). Già in essi T. si rivelò, assieme a pochi coetanei, erede delle migliori tradizioni russe di letteratura campagnola. Scrittore fortemente problematico, i cui personaggi sono spesso presi nel "nodo stretto" della vita (così s'intitolava un racconto del 1956, Tugoj uzel, trad. it. Il nodo stretto, Milano 1962; in una prima variante s'intitolava Saša otpravljaetsja v puti, "Saša si mette in cammino", su cui fu coniato il titolo del film da esso tratto, Saša vstupaet v žizn', "Saša entra nella vita", 1957), T. si rivelò uno dei romanzieri più congeniali al "nuovo corso" successivo al XX Congresso del PCUS. Membro del partito dal 1948, e sostanzialmente fedele alla sua linea, egli spesso "sceneggia" i conflitti tra vecchio e nuovo nella società sovietica, facendosi deciso portatore del "nuovo". Nella sua opera successiva si possono isolare alcuni filoni problematici: quello delle sopravvivenze religiose e delle diverse forme d'impegno ateistico (Čudotvornaja, 1958, trad. it. L'icona miracolosa, Roma 1959; da essa venne tratto un film, omonimo, e una riduzione teatrale, Bez kresta, 1963, "Senza la croce"; Črezvyčajnoe, 1961, trad. it. Straordinario, Torino 1963; Apostol'skaja komandirovka, 1969, "Missione apostolica"), o quello relativo al rinnovamento della scuola, cui è dedicato il romanzo Za beguščim dnem (1959, "Dietro il giorno che fugge") o il recente racconto Noč' posle vypuska (1974; trad. it. La notte dopo l'esame di maturità, Torino 1976).
Bibl.: V. Serebrjakova, Tendrjakov, V. V., in Russkie sovetskie pisateli. Prozaiki. Biobibliografičeskij ukazatel' ("Scrittori russo sovietici. Prosatori. Repertorio biobibliografico"), t. IV, Mosca 1968; C. G. De Michelis, Per una tipologia del credente (sulla narrativa di Vl. Tendrjakav), ne Il tredicesimo apostolo, Torino 1975.