Sorokin, Vladimir Georgievič. – Scrittore russo (n. Bykovo, Mosca,1955). Dopo una breve collaborazione con il giornale Smena, bruscamente interrotta per motivi politici, si è unito intorno alla metà degli anni Settanta al circolo di intellettuali e artisti dell'underground noti sotto l'etichetta di concettualismo moscovita, una delle espressioni di più ampio respiro del postmodernismo russo per durata e significato cultuale. Con il suo romanzo d'esordio Očered´ (trad. it. La coda, 1988), uscito in Francia nel 1985 a causa della censura sovietica, ha raggiunto immediata popolarità. In quest'opera, costituita da un ininterrotto flusso dialogico in cui i personaggi non hanno alcuno spessore, pure voci nella folla, mentre l'autore è totalmente assente, mancano quegli elementi pulp, splatter, deliberatamente pornografici, che caratterizzano molti dei romanzi e dei racconti seguenti. Autore anche di pièces teatrali, sceneggiature e di un libretto d'opera, tra le sue pubblicazioni si ricordano: Mesiats v Dakhau ("Un mese a Dachau", 1992); Norma (1994), fantasy ambientato nell’era di Brežnev; Roman ("Romanzo", 1994); Serdca četyrech ("I cuori dei quattro", 1994); Tridcataja ljubov´ Mariny ("Il trentesimo amore di Marina",1995); Goluboe Salo ("Lardo azzurro", 1999); Led (2002; trad. it. Ghiaccio, 2005); Den' oprichnika (2006; trad. it. La giornata di un Opricnik, 2014); Saharniy Kreml' (2008; trad. it. Cremlino di zucchero, 2016); Zaplyv ("Nuotando", 2008); Metel' (2011; trad. it. La tormenta, 2016); Manaraga (2017; trad. it. Manaraga. La montagna dei libri, 2018).