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MAČEK, Vladimir

di Oscar Randi - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
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MAČEK, Vladimir

Oscar Randi

Uomo politico, nato a Jastrebarsko (Croazia) nel 1879. Laureato in giurisprudenza a Zagabria; è stato pubblicista, avvocato e deputato del partito dei contadini croati. La morte di Radić (1928) lo portò alla presidenza del partito dove esordì lanciando il motto dell'"Unione personale", che, unendo la Croazia alla Serbia coll'unico legame rappresentato dalla persona del re, avrebbe dato alla Croazia almeno l'autonomia. Durante la dittatura di re Alessandro, continuò l'opposizione legalitaria, ma fu incarcerato (1934), poi internato. Ucciso re Alessandro (9 ottobre 1934) fece dichiarazione di lealismo e fu graziato. Nelle successive elezioni del 1935 trionfò, ma si astenne dall'andare alla Skupština. Allorché la situazione internazionale consigliò alla reggenza di Belgrado di trovare un compromesso coi Croati, M. condusse le trattative che sboccarono (25 agosto 1939) nel compromesso Cvetković-Maček, con una formula che concedeva ai Croati un'autonomia relativa sul tipo di quella goduta ultimamente nel quadro dell'Austria-Ungheria. Nel nuovo governo M. entrò quale vicepresidente del Consiglio. In questa situazione fu colto dagli avvenimenti del marzo 1941. Respinse le offerte degli agenti di Hitler di creare una Croazia indipendente e partì per Belgrado per entrare nel governo di Simović quale vicepresidente. Ma quando da Belgrado tornò a Zagabria, trovò che Pavelić, sostenuto dai Tedeschi e dagli Italiani che avevano occupato il paese, vi aveva già assunto il potere, sicché non gli rimase altro da fare che consigliare ai suoi seguaci di aderire al governo degli ustascia ai quali cedette tutta la sua organizzazione di partito e si ritirò a vita privata. Pavelić, più tardi, lo fece arrestare e confinare. M. abbandonò Zagabria il 6 maggio 1945, dietro agli ustascia in fuga e si consegnò agli Anglo-Americani. Dall'estero dove ora si trova, alternando la sua residenza fra Londra e Parigi e Washington, opera ai danni del regime di Tito, che perseguita i suoi seguaci in Iugoslavia. Ha aderito all'internazionale agraria, ed ha ripreso il suo vecchio programma di una Croazia autonoma nel quadro di una Iugoslavia monarchica coi Karagjorgjević.

Vedi anche
Dragiša Cvetković Cvetković ‹zvètkovič'›, Dragiša. - Uomo politico iugoslavo (Niš 1893 - Parigi 1969). Dopo le dimissioni di M. Stojadinovič, nel febbr. 1939 costituì un governo, di cui, nell'agosto, fece vicepresidente il capo croato V. Maček. Nel marzo 1941, nonostante l'aperta ostilità dell'opinione pubblica, cedendo ... Slavko Kvaternik Generale e uomo politico croato (Vučinić 1878 - Zagabria 1947), diresse in patria l'organizzazione ustascia, facente capo a A. Pavelić, e nel 1941, proclamatosi lo stato indipendente di Croazia, ne divenne vice primo ministro e generalissimo, e come tale combatté a fondo il movimento partigiano e l'elemento ... Iugoslavia Stato dell’Europa sud-orientale costituitosi nel 1918 con il nome di Regno dei Serbi, Croati e Sloveni (mantenuto fino al 1929, quando adottò quello di Regno di Iugoslavia) e dissoltosi nel 1991-92 (con la formazione delle repubbliche indipendenti di Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Macedonia, Serbia e ... Croazia Repubblica già appartenente alla Iugoslavia, proclamata indipendente nel 1991. Confina a N con la Slovenia e l’Ungheria, a E con la Serbia, a S con la Bosnia, a O si affaccia all’Adriatico. 1. Caratteristiche fisiche A E il territorio della Croazia comprende, tra la Drava e la Sava, l’estremo lembo ...
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  • GIURISPRUDENZA
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  • BELGRADO
  • ZAGABRIA
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    Uomo politico croato (Jastrebarsko 1879 - Washington 1964). Alla morte di S. Radić (1928) divenne presidente del partito dei contadini croati e si dichiarò fautore di una "unione personale" fra Croazia e Serbia sotto Pavel Karađorđević. In opposizione al centralismo di Belgrado, concluse (1939) con ...
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