VANČURA, Vladislav
Scrittore cèco, nato presso Opava il 23 giugno 1891.
Già con i suoi primi tentativi letterarî (Amazonskì proud, 1923; Dlouhì, Shokì a Bystrozrakì, 1924), ancora scritti sotto l'influsso dell'espressionismo, attirò l'attenzione della critica. Nei suoi libri successivi egli si manifestò come uno dei più notevoli narratori cèchi: molte sue opere furono infatti assai presto tradotte nelle principali lingue europee, specialmente in tedesco e in russo. La ricchezza del suo vocabolario, popolaresco talvolta senza esserlo mai in modo ricercato, la modernità dei suoi intrecci, la sua predilezione per il grottesco e il rifuggire da tradizioni di un umorismo a facili effetti che in Boemia era assai radicato, gli hanno valso entusiastiche adesioni da parte dei "giovani" e rapide conversioni da parte di chi da principio lo avversava.
Tra i suoi principali scritti si citano: Pekař Jan Marhoul (1924); Pole orna a valečná (1925); Rozmarné léto (1926); Poslední soud (1929); Markétka Lazarová (1931); Utěk do Budína (1932); Alchymista (1932), ecc.