volaggio
L'aggettivo, formato sul francese antico volage, " volubile ", " incostante " (da voler, " volare "), compare, assieme al corrispondente avverbio di modo, in Fiore LXI 5 E se tu ami femina volaggia, / volaggiamente davanti le vieni.
La figura verbale (chiasmo con paronomasia) rispecchia quella del Roman de la Rose, dove però è usato l'avverbio nicement, da nice, " sciocco ", " stupido ": " E s' il se contient nicement, / Nicetement vous contenez " (vv. 7726-27). Volage figura invece al v. 3059 " Li cueurs que tu as trop volage / Te fist entrer en tel folage ". Il Tommaseo (Dizionario) cita un altro esempio di v. dal volgarizzamento di un' epistola di Seneca: " I' ti dissi ch'egli era incostante e volagio ".