VOLPI Giuseppe, conte di Misurata
Finanziere, industriale e uomo politico, nato a Venezia il 19 novembre 1877. Fin da giovane esplicò grande attività nel campo finanziario e industriale, così in Italia come all'estero. Le sue prime iniziative si svolsero nel Balcani e in Oriente. Nel 1906 assicurò a mani italiane, nel Montenegro, il monopolio dei tabacchi, costruì il porto di Antivari e creò, con la ferrovia Antivari-Vir Pazar, una via di penetrazione all'influenza politica italiana nei Balcani. In pari tempo estendeva la sua azione nel bacino orientale del Mediterraneo, per mezzo della Società commerciale d'Oriente, da lui fondata e in breve resa arma efficace d'italianità. Ma la sua maggiore impresa è costituita dalla Società adriatica di elettricità, che egli creò nel 1905 con modestissimi mezzi e che ora raggiunge un capitale di L. 690 milioni: la società controlla l'energia elettrica in 15 provincie delle Tre Venezie e dell'Emilia e ha compiuto numerosi impianti elettrici sulle Alpi, particolarmente quello di S. Croce, che è forse il più tipico impianto a serbatoi d'Europa e può da solo produrre circa 700 milioni di kWh.
L'attività finanziaria esplicata dal Volpi in Oriente gli permise di negoziare, nel 1912, la pace di Ouchy fra l'Italia e la Turchia, pace della quale egli fu il massimo artefice. In tale occasione fu nominato plenipotenziario onorario. L'anno seguente fu vicepresidente della conferenza finanziaria balcanica a Parigi. Allo scoppio della guerra mondiale si arruolò ufficiale volontario e in seguito presiedé il comitato di mobilitazione industriale. Alla fine della guerra fu nominato membro del Consiglio supremo economico e delegato italiano alla conferenza della pace di Parigi. Nel luglio del 1921 fu nominato governatore della Tripolitania, e in tale veste (dal 1921 al 1925) diede il "colpo di timone" all'esitante politica coloniale italiana, e organizzò animosamente la riconquista della Tripolitania utile, da Sirte a Mizda a Gadames. In pari tempo pose su nuove basi tutta l'azione del governo libico, in ogni campo, facendo seguire alla riconquista territoriale l'assetto civile la valorizzazione economica e soprattutto la conquista morale. Sforzo costruttivo che Benito Mussolini esaltò dinnanzi alla nazione quando scrisse che "la rinascita della Tripolitania è gloriosamente e indissolubilmente legata al nome di Volpi". Iscritto al Partito nazionale fascista dal 26 gennaio 1922, venne nel 1928, cioè nel momento più difficile della finanza italiana, chiamato a reggere il Ministero delle finanze: regolò allora i debiti di guerra (accordi di Washington del 1925 e di Londra del 1926), operò la trasformazione del debito pubblico fluttuante, la riduzione della circolazione monetaria, quella del debito pubblico interno, l'unificazione dell'emissione; infine (dicembre 1927) firmò la legge di stabilizzazione della lira. Attualmente è ministro di stato, senatore del regno (dal 16 ottobre 1922), governatore onorario della Tripolitania e presidente della Confederazione fascista degl'industriali (dal novembre 1934).
Notevoli benemerenze il V. ha conquistato a Venezia. In questo campo ricordiamo la costruzione del nuovo porto industriale di Marghera, ideata e posta in atto dal V. durante la guerra: A Porto Marghera fioriscono attualmente oltre 70 stabilimenti, tutti finanziariamente indipendenti l'uno dall'altro e che interessano le maggiori attività industriali del paese. Molte altre imprese, in Italia e all'estero (specialmente di navigazione, ferroviarie e turistiche), caratterizzano l'attività finanziaria e industriale del V. Il quale, appassionato cultore e protettore delle belle arti, è altresì presidente della Biennale internazionale d'arte di Venezia, Primo Procuratore della Basilica di S. Marco, presidente dell'Associazione nazionale per Aquileia, dell'Associazione Italo-Americana. Fu commissario generale per l'Italia dell'esposizione universale di Bruxelles del 1935.
Bibl.: A Piccioli, la pace di Ouchy, in Rassegna storica del Risorgimento, XXII (1935); G. Volpi, La rinascita della Tripolitania, Memorie e studî sui quattro anni di governo del conte V., con prefaz. di B. Mussolini, Milano 1926; A. Piccioli, la nuova Italia d'oltremare. L'opera del fascismo nelle colonie italiane, con prefaz. di B. Mussolini, voll. 2, ivi 1933; G. Volpi di Misurata, Finanza fascista, Roma 1929.