Burnett, W.R. (propr. William Riley)
Scrittore e sceneggiatore statunitense, nato a Springfield (Ohio) il 25 novembre 1899 e morto a Santa Monica (California) il 25 aprile 1982. Autore di racconti e romanzi, B. aspirava a emergere come protagonista nel mondo della letteratura, ambendo al ruolo, come ebbe a confidare lui stesso, di American Balzac. Fu abile nel ritrarre l'ambiente della malavita, mantenendo un alto grado di realtà e rappresentando quel mondo con secchezza e immediatezza, ma anche con una certa umana partecipazione. B. offrì quindi a Hollywood, non solo la sua capacità di finezza descrittiva di ambienti e personaggi, ma anche plots e figure di fuorilegge che divennero capisaldi del genere noir e del gangster film. Descrisse infatti l'universo criminale della metropoli abitata da personaggi psicologicamente complessi e ben definiti, di cui arrivò ad accennare persino le perversioni sessuali.
Dopo aver frequentato il Miami Military Institute, e aver conseguito la laurea alla Ohio State University, lavorò fino al 1927 nell'ufficio statistico dello Stato dell'Ohio. Trasferitosi quindi a Chicago, il mondo della malavita gli ispirò il romanzo Little Caesar (1929), da cui poi fu realizzato nel 1931 il film dal titolo omonimo (Piccolo Cesare) diretto da Mervyn LeRoy e interpretato da Edward G. Robinson, nel ruolo del criminale Rico, di cui si narrano l'ascesa e la caduta. La medesima struttura narrativa si ritrova nell'altrettanto celebre Scarface (1932) di Howard Hawks, cui B. collaborò adattando un romanzo di A. Trail. Nei suoi romanzi egli riuscì a trasferire, senza snaturarne il senso, il motivo del fuorilegge anche nel mondo del Far West: ne vennero tratti per lo schermo The dark command (1940; La belva umana) di Raoul Walsh, e, in seguito, Yellow sky (1948; Cielo giallo) diretto da William A. Wellman, con un ottimo Richard Widmark nel ruolo del fuorilegge sadico. Sempre per Walsh, B. scrisse, coadiuvato da John Huston, la sceneggiatura di High Sierra (1941; Una pallottola per Roy), tratto ancora dal suo omonimo romanzo e incentrato sulla figura di Roy Earle, gangster solitario e disperato, interpretato da Humphrey Bogart che si calò perfettamente nel ritmo serrato dell'azione e nei dialoghi crudi e crepitanti di slang approntati dai due sceneggiatori. B. ricevette, durante la sua carriera, una sola nomination all'Oscar per la sceneggiatura di Wake island (1942; L'isola della gloria) diretto da John Farrow, film di guerra su un manipolo di eroi americani assediati dai giapponesi, uno dei primi film hollywoodiani realizzati in seguito all'attacco di Pearl Harbor. Ancora Huston, passato alla regia, risolse di portare sullo schermo quello che riteneva uno dei migliori romanzi di B., The asphalt jungle, realizzando il film dal titolo omonimo (1950; Giungla d'asfalto), rimasto un classico del noir statunitense anni Cinquanta e modello di riferimento per quella particolare forma del gangster film detta carper film, incentrata sulla complessa preparazione di una rapina.Con l'affermarsi perentorio della televisione, B., tra il 1950 e il 1960, mise il suo talento al servizio di serial di successo, scrivendo episodi di The naked city, Bonanza, The untouchables. Mantenne comunque contatti con il cinema, e collaborò, fra le altre, alla sceneggiatura di The great escape (1963; La grande fuga) diretto da John Sturges, film che conobbe un enorme successo.
K. Mate, P. McGilligan, W.R. Burnett: the outsider, in Backstory 1. Interviews with screenwriters of Hollywood's golden age, Berkeley 1986, pp. 49-84.