Wallis
Wallis John (Ashford, Kent, 1616 - Oxford, Oxfordshire, 1703) matematico inglese. Studiò all’università di Cambridge e nel 1640 prese gli ordini anglicani. Stabilitosi a Londra, partecipò attivamente alle adunanze scientifiche che condussero alla creazione della Royal Society. Nel 1649 fu nominato professore della cattedra saviliana di geometria presso l’università di Oxford. La denominazione di «saviliano» si deve al fatto che tale cattedra era stata fondata nel 1619 da Sir Henry Savile (1549-1612) e chi vi veniva nominato doveva seguire un rigido programma comprendente gli Elementi di Euclide, le Coniche di Apollonio di Perge e le opere di Archimede. Nel 1661 assunse la carica di cappellano di corte. I suoi lavori riguardano soprattutto il calcolo differenziale e integrale. Nel 1655 pubblicò l’Arithmetica infinitorum, la sua opera più famosa, che rivela, sin dal titolo, l’influenza della geometria degli indivisibili di B. Cavalieri e di E. Torricelli. Nell’opera sono trattate le serie infinite (a Wallis, appassionato decifratore di codici, si deve tra l’altro l’introduzione del simbolo ∞, per indicare l’infinito) e problemi di quadratura delle curve. I nuovi metodi geometrici impiegati da Wallis, che preludevano al calcolo infinitesimale, furono criticati dal filosofo Thomas Hobbes (1588-1679) e ne seguì un’aspra polemica. Sempre nel 1655 pubblicò un’opera sulle coniche, in cui sono utilizzate sistematicamente le coordinate cartesiane. Nel De algebra tractatus (1685) propose un’ampia esposizione storica dell’algebra e una prima interpretazione dei numeri immaginari. Tra il 1695 e il 1699 pubblicò la raccolta completa delle sue Opere in tre volumi, nella quale inserì due lettere inviategli qualche tempo prima da I. Newton sul calcolo delle flussioni: queste lettere costituiscono la prima pubblicazione newtoniana sull’argomento. Si occupò anche di meccanica, studiando tra l’altro il problema dell’urto, di logica e di teoria della definizione. Al suo nome è legata una formula per il calcolo del pi greco.