Biemel, Walter
Filosofo tedesco (n. Kronstadt, Siebenbürgen, 1918). Formatosi a Bucarest, fu successivamente allievo di Heidegger a Friburgo in Brisgovia e collaboratore dell’Archivio Husserl a Lovanio (dove conseguì il dottorato) e, dal 1951, a Colonia; fu poi professore ad Aquisgrana (1962). Oltre a contributi originali sul pensiero di Heidegger (Le concept de monde chez Heidegger, 1950; Martin Heidegger, 1973) e di Husserl, B. ha tradotto in francese Kant und das Problem der Metaphysik e ha curato l’edizione degli scritti husserliani, fra cui Krisis der europaischen Wissenschaften (1962). Punto di partenza della riflessione di B. è l’estetica kantiana, intesa come teoria non soltanto del bello ma anche della sua «produzione» (Die Bedeutung von Kants Begrundung der Asthetik fur die Philosophie der Kunst, 1959). In Philosophische Analysen zur Kunst der Gegenwart (1968) B. analizza l’opera d’arte alla luce della specifica relazione fra il soggetto e il suo mondo, che definisce «prossimità»; in tale prospettiva egli applica le riflessioni heideggeriane sul tempo e la temporalità a opere di F. Kafka, M. Proust e P. Picasso.