GILBERT, Walter
Biologo molecolare statunitense, nato a Boston il 21 marzo 1932. Ha studiato ad Harvard e a Cambridge, dove nel 1957 ha conseguito il PhD in fisica teorica, sotto la direzione di A. Salam (premio Nobel per la fisica nel 1979). Professore associato di Biofisica (1964-68), poi di Biochimica (1968-72), nel 1972 è stato nominato professore di Biologia molecolare dapprima presso la American Cancer Society (1972-81) e poi ad Harvard. Nel 1980 gli è stato conferito, insieme a F. Sanger e P. Berg, il premio Nobel per la chimica per le sue ricerche "sulle basi chimiche della genetica... per gli sviluppi di una tecnica di tipo chimico per la determinazione della sequenza dei nucleotidi del DNA costituenti il gene".
G. dimostrò infatti che trattando il DNA con reattivi, selettivi, è possibile interrompere la catena in punti determinati (posizioni A, T, G, C) e quindi, marcando con fosforo radioattivo il DNA alla sua estremità e degradando parzialmente la molecola con 4 reattivi specifici, in reazioni separate, si ottengono frammenti identificabili attraverso elettroforesi, che consentono di risalire alla loro successione nel DNA. Questa tecnica, notevolmente semplice, definita una ''prodezza'', si è rapidamente diffusa.
G. è noto anche per altre ricerche, alcune di fisica (teoria delle particelle elementari), molte altre di biologia molecolare. Durante la permanenza come ricercatore ad Harvard nel laboratorio di J. Watson (premio Nobel per il 1962) G. collaborò a ricerche che permisero di mettere in evidenza l'esistenza di RNA messaggero; in seguito, studiando le interazioni proteine-DNA, riuscì a stabilire (1966) che il repressore dell'operone del lattosio è costituito da una proteina che si lega direttamente al DNA. Per poter stabilire la natura della zona finale dell'operone del lattosio, sede di molte mutazioni, si dedicò alla ricerca di un metodo rapido di analisi con tecniche chimiche, sopra ricordato.